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Università: rettore Parthenope, attrarre i giovani africani

Garofalo,i nostri ragazzi scelgano Atenei del Sud,l'offerta è ok

NAPOLI, 03 MAR - Intercettare la crescente domanda di istruzione da parte di diversi Paesi del Mediterraneo e, in particolare, del Nord Africa, per contrastare le conseguenze nel tempo della denatalità sugli Atenei, specie di quelli del Sud, offrendo servizi di qualità e incentivando, contemporaneamente, i giovani meridionali a iscriversi nelle Università della Campania e del Mezzogiorno "perché qui l'offerta formativa non ha nulla di meno rispetto ad altre realtà del Paese". Sono le direttrici da seguire secondo il rettore dell'Università Parthenope, Antonio Garofalo, per dare una prospettiva di sviluppo agli Atenei del Sud. Economista, 53 anni, alla guida della Parthenope da novembre scorso, Garofalo cita i dati per delineare uno scenario che richiede interventi con effetti a medio e a lungo termine anche sfruttando le risorse del Pnrr.
    Spiega Garofalo all'ANSA: "Il Mezzogiorno peninsulare ha registrato una perdita del 3% per le immatricolazioni dal 2013-2014 ad oggi in controtendenza con l'andamento nazionale, evidenziando non solo un grande divario con il Nord ed il Centro, ma soprattutto una tendenza alla decrescita".
    Ma, oltre al fatto che i diplomati del Sud preferiscono sempre più spesso sedi universitarie al Nord, vi è il dato sul numero dei giovani italiani tra i 18 e i 21 anni. "Nel ventennio 2022-2041 - dice il rettore - la base a cui potranno rivolgersi le Università italiane per attirare nuove matricole passerà dai 47,4 mln del ventennio precedente (2002-2021) a 43,1 mln con un calo di circa 4,3 mln (del 10%)". Dei 4,3 mln in meno di nuove leve ben 1,7 mln, quasi il 40%, saranno del Sud Italia; la sola Campania nel 2041 avrà il 31% in meno dei giovani che ha attualmente.
    Che fare? "Bisogna puntare su Paesi che stanno vivendo boom demografici significativi e che non hanno strutture adeguate per formare quantità sempre maggiori di allievi a un livello qualitativamente competitivo - afferma il professor Garofalo - fra questi, ci sono molti Paesi del bacino del Mediterraneo, fra cui quelli del Nord Africa, che da soli totalizzano circa 200mln di abitanti". Per attirare studenti da queste realtà, il sistema universitario e il territorio devono dare servizi di qualità. "Dobbiamo puntare su housing e mensa, assieme ai servizi di trasporto urbano a tariffe fortemente agevolate e a borse di studio rivolte a studenti stranieri". La Parthenope, dice il rettore, intende giocare un ruolo importante. E si sta muovendo in questa direzione: "Abbiamo intenzione di giungere in pochi anni a 500 posti letto; è stato pubblicato nelle settimane scorse un bando per l'individuazione a Napoli di una struttura per residenza universitaria in zona centrale per 250 posti letto; vogliamo puntare sempre più sull'internazionalizzazione: abbiamo 127 accordi con vari Atenei europei". Più in generale, la Parthenope vuole svolgere forti azioni di orientamento, utilizzando i fondi del Pnrr: 500mila euro all'anno per tre anni. "Stiamo crescendo" afferma il rettore elencando alcuni obiettivi raggiunti: "La Parthenope è la prima università del Sud nella qualità della ricerca e al settimo in Italia, abbiamo una dotazione strutturale importante, registriamo un più 21% come nuovi iscritti nell'ultimo anno, facciamo parte - unica realtà italiana - della rete europea 'Sea-Eu' che mette insieme 9 Università che si affacciano sul mare, offriamo un Master di primo livello in collaborazione col MIT, il nostro Ateneo è sede delle Apple Foundation, annoveriamo la cattedra Unesco in Ambiente, Risorse e Sviluppo Sostenibile, presto avvieremo il corso di laurea in Infermieristica. Ma non abbiamo intenzione di fermarci". E cita, anche in questo caso, alcun dati: "Secondo il Rapporto Almalaurea sul profilo dei laureati, il 93,2% è soddisfatto del rapporto con i docenti, il 93,4% è soddisfatto dell'esperienza complessiva e l'83,2% si iscriverebbe di nuovo all'Università". "Il tasso di occupazione a un anno dalla laurea è del 65,2% ma - conclude il rettore Garofalo - stiamo lavorando per contribuire ad aumentare questa percentuale".(ANSA).
   

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