(ANSA) - NAPOLI, 13 GEN - Hanno atteso per quattro mesi ma da
oggi scatta la protesta. Gli studenti dell'istituto superiore
"Marconi" di Giugliano (sono circa 1400) oggi terranno
un'assemblea e lunedì scenderanno in piazza, sempre a Giugliano,
per chiedere una soluzione definitiva ad un disagio che si
trascina ormai dallo scorso settembre. La sede storica di via
Basile non è praticabile perché ha necessità di impegnativi
lavori di ristrutturazione ed è stata interdetta. E da quattro
mesi gli studenti sono costretti a frequentare le lezioni solo
di pomeriggio, ospitati negli altri quattro istituti superiori
di Giugliano. La Città metropolitana di Napoli (ente competente)
ha individuato al momento una sede alternativa, nel centro
cittadino, da prendere in fitto. Appena 24 aule sulle 70 che
occorrono (oltre ai laboratori) che doveva essere pronta lo
scorso 9 gennaio ma pochi giorni prima la Città metropolitana ha
fatto sapere che ci sarebbe stato uno slittamento di 15 giorni
perché non era stato ancora perfezionato il contratto di
locazione.
Gli studenti si dicono amareggiati e delusi anche perché avevano
avuto più volte rassicurazioni.
"La competenza è della Città Metropolitana di Napoli che a
quanto mi risulta sta in trattativa anche per un secondo stabile
in via Spazzilli - spiega il sindaco di Giugliano, Nicola
Pirozzi - noi come Comune possiamo mettere a disposizione anche
uno stabile comunale in via Sant'Anna". Soluzioni che comunque
non soddisfano gli studenti perché richiedono tempi non
brevissimi". Città metropolitana - osservano gli studenti che
ora sollecitano un intervento di altre istituzioni - ha avuto
quattro mesi per perfezionare un contratto di locazione e fare
il trasloco.
"Ci trattano da studenti di serie B - dicono - ma non lo siamo e
se non arrivano fatti concreti e non parole la nostra protesta
andrà avanti. Il sindaco metropolitano, Gaetano Manfredi, dica
qualcosa. Se non ci sono le aule ci consentano almeno di
frequentare le lezioni anche di mattina negli istituti che ci
ospitano perché gli edifici sono di tutti". (ANSA).