Attivare una cabina di regia per rilanciare il tema della formazione continua. E’ la richiesta al nuovo governo che arriva dal Fondo For.Te, Fondo paritetico interprofessionale per la formazione dei dipendenti delle aziende aderenti, in occasione del primo Forum sulla Formazione continua. “Non può un paese come l’Italia, che ha sempre primeggiato come capacità industriale, non preparare le persone alla continua evoluzione dei mercati”, afferma il presidente del Fondo For.Te, Paolo Arena, sottolineando che “l’Italia si colloca al ventesimo posto in Ue” sull’attività formativa con l’11,7% degli occupati italiani coinvolti contro il 14,4% della media. “E’ urgente rimettere al centro delle politiche del lavoro e delle relazioni industriali il grande capitolo della formazione degli adulti e dei fondi paritetici interprofessionali nazionali per la formazione continua”, sottolinea Arena, che chiede al governo “molta meno burocrazia e risorse di riferimento”, perché “non è più pensabile non investire sul futuro”. Nel quadro attuale, le politiche della formazione si integrano con le politiche attive per il mercato del lavoro e costruiscono possibili sinergie con le politiche passive, come il sostegno e l'integrazione al reddito", spiega il presidente di Fondo For.Te. Tra i possibili interventi individuati dal fondo ci sono: il potenziamento del ruolo delle parti sociali, attribuendo loro un ruolo che vada oltre la condivisione iniziali di piani formativi; l’identificazione di un attore a livello centrale che definisca un quadro di riferimento omogeneo sul territorio nazionale; un ‘libretto formativo digitale’ che raccolga le certificazioni delle competenze.
In collaborazione con:
Fondo For.Te.