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Contrasto al climate change, Valle d’Aosta in prima linea

Contrasto al climate change, Valle d’Aosta in prima linea

Energie rinnovabili al 51%, territorio e ghiacciai ai raggi x

30 dicembre 2014, 16:08

Redazione ANSA

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Contrasto al climate change, Valle d?Aosta in prima linea - RIPRODUZIONE RISERVATA

Contrasto al climate change, Valle d?Aosta in prima linea - RIPRODUZIONE RISERVATA
Contrasto al climate change, Valle d?Aosta in prima linea - RIPRODUZIONE RISERVATA

   Il ritiro dei ghiacciai, il minor innevamento naturale e il dissesto idrogeologico sono alcuni dei principali fenomeni causati dal cambiamento climatico. Come regione alpina la Valle d’Aosta ha riscontrato un aumento delle temperature di quasi 2 °C dall’inizio della rivoluzione industriale, per questo è in prima linea nel contrasto e nell’adattamento al “climate change”. Dallo studio dell’arretramento dei nevai e dei cambiamenti del permafrost, sino al monitoraggio del ritmo delle stagioni per la vegetazione, sono svariate le attività messe in campo dall’amministrazione regionale negli anni.

Le conseguenze del cambiamento climatico sono ad ampio raggio, e incidono sulla ridotta disponibilità della risorsa acqua, su una più significativa esposizione alle radiazioni solari, sulla maggiore presenza di pollini e di sostanze allergizzanti, ma non solo. L’impatto negativo è anche sul tessuto socio economico, in particolare sul versante turistico e agricolo: a rischio sono i fragili ecosistemi alpini, minacciati soprattutto dalla biodiversità, nel degrado del suolo e nell’integrità delle foreste. Sul fronte del dissesto idrogeologico il climate change impone serie riflessioni sulle opere di difesa e sulle future programmazioni di tipo urbanistico.

A contribuire in larga parte al riscaldamento del globo terrestre è la concentrazione di anidride carbonica, che provoca il cosiddetto effetto serra. A livello mondiale dopo il Protocollo di Kyoto (1997) e l’accordo Doha che lo ha prorogato fino al 2020, è doveroso menzionare la recente Conferenza Onu di Lima sui cambiamenti climatici. E’ stato infatti approvato un documento che sarà oggetto di discussione al prossimo vertice di Parigi programmato nel 2015, quando dovrebbe essere assunto un nuovo impegno con il compito di sostituire il protocollo di Kyoto. Il testo condiviso da 145 paesi, si pone l’obiettivo di giungere ad un accordo vincolante a livello planetario per limitare il riscaldamento climatico a 2 gradi, attraverso la definizione di impegni diversificati per le diverse nazioni. Ad oggi, l’unica entità politica adoperante e che ha ottenuto risultati tangibili, è l’Unione Europea stabilendo precise azioni e obiettivi da raggiungere nel medio termine, a cui ogni stato membro deve sottostare. In particolare l’Italia sta agendo per concorrere al raggiungimento degli obiettivi fissati dalla strategia europea (evitare che la temperatura superi di più di 2 °C quella dell’epoca preindustriale): risulta in linea con i target prefissati nei settori delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica, mentre appare attardata per quanto concerne la riduzione delle emissioni di gas serra.

La Valle d’Aosta ha contributo e continua ad operare per contrastare la produzione dei gas serra, basti pensare che la produzione di energia da fonti rinnovabili contribuisce al 51 % del fabbisogno energetico complessivo della regione, ben superiore al valore obiettivo europeo e molto vicino al valore obiettivo del 52,1% da raggiungere entro il 2020 fissato dallo Stato come contributo della regione per concorrere al perseguimento dell’obiettivo a livello nazionale. Il contributo dell’assorbimento di CO2 dalle foreste e più in generale dalla vegetazione è piuttosto importante e va a compensare come bilancio la produzione derivante dalle attività condotte dall’uomo. Il crescente numero di edifici ad alta efficienza energetica e i numerosi interventi di adeguamento di costruzioni esistenti, grazie alle politiche di incentivazione, hanno contribuito a ridurre il fabbisogno energetico; il ricorso al metano come combustibile per il riscaldamento e il rinnovo del parco auto hanno permesso di conseguire ulteriori benefici in termini di contenimento delle emissioni. Grazie a queste ed ad altre politiche di contenimento, la concentrazione degli inquinanti prodotti dal traffico e del riscaldamento sul territorio è in continua diminuzione, anche se il recente sempre maggior ricorso a combustibile derivante da biomasse, più economico, potrebbe ridurre l’efficacia della azioni fino a qui svolte. La Valle d’Aosta dovrà tuttavia, a fronte del continuo aumento di temperatura indotto dall’emissione di gas serra a livello planetario, porre in essere misure per adattarsi ai futuri scenari di cambiamento climatico.

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