"Credo sia opportuno, dinnanzi
alle strumentalizzazioni e mistificazioni cui stiamo assistendo
in questi giorni, ricondurre la discussione sulla nuova
programmazione per la gestione integrata dei rifiuti in Umbria
nei termini corretti": così il vicepresidente e assessore
all'Ambiente della Regione Umbria, Roberto Morroni. "La scelta
operata dalla Giunta regionale e dalle forze politiche che
sostengono la maggioranza di governo va in una direzione chiara
e inequivocabile: il recupero di materia e di energia" aggiunge.
"Infatti, in molti parlano astrattamente di green economy -
afferma Morroni in una nota - mentre, grazie al nuovo piano,
l'Umbria potrà concretamente intraprendere un percorso
all'insegna dello sviluppo sostenibile, facendo leva su due
elementi qualificanti. Il primo riguarda il potenziamento del
riciclo dei rifiuti tramite l'innalzamento della raccolta
differenziata al 75%, rispetto all'attuale 66,2%; un livello
importante ed economicamente sostenibile, cui si aggiunge il
secondo elemento rappresentato dal recupero di energia da
rifiuto indifferenziato, con la costruzione di un impianto di
termovalorizzazione sul modello dei sistemi di gestione già
attuati nei Paesi sviluppati europei e nelle regioni italiane
del nord. Priorità del piano è la chiusura del ciclo dei
rifiuti, concepiti come risorsa. Sarà importante, per ottenere
questo risultato, anche la collaborazione dei cittadini, al fine
di selezionare in modo corretto i rifiuti prodotti da destinare
a riciclo, mentre, per la parte residuale dell'indifferenziato,
la soluzione ottimale è la termovalorizzazione, cioè la
valorizzazione energetica, perché il ricorso al conferimento in
discarica rappresenta la peggiore pratica sotto il profilo
ambientale. A questo proposito mi preme sottolineare che la
riprofilatura delle discariche non è una scelta, ma un passaggio
obbligato, a fronte di anni di ritardi, di inerzia e di
immobilismo politico. Dobbiamo assicurare la tenuta del sistema
di gestione dei rifiuti ed evitare l'insorgere di situazioni
emergenziali con le conseguenti gravi implicazioni. Oggi, in
Umbria, vengono prodotte più di 450.000 tonnellate annue di
rifiuti urbani, dei quali circa 190.000 tonnellate, comprensive
di una quota minima di rifiuti speciali, finisce in discarica.
Una quantità enorme che colloca l'Umbria agli ultimi posti tra
le regioni italiane. Per superare questa criticità ereditata
dalle precedenti amministrazioni, l'attuale Giunta regionale,
con lo scenario adottato, si impegna quindi a portare in
discarica meno del 10% dei rifiuti prodotti e raggiungere un
indice di riciclo di almeno il 65% entro il 2030, quindi 5 anni
in anticipo rispetto a quanto stabilito dall'Europa. È guardando
alle buone pratiche che l'Umbria può voltare pagina, rendendosi
una regione moderna e attenta all'ecosistema. Invito a non
diffondere fake news per mera speculazione politica. La
responsabilità di governo della Regione impone a chi amministra
di adottare una strategia che sia, allo stesso tempo, pragmatica
ed efficace, in linea con gli indirizzi nazionali e comunitari".
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