"La musica del Brasile? Arriva da
lontano, da quando agli esordi suonavo nei locali multietnici
vicino alla stazione Termini e nel rione Monti. Locali dove
Sudamerica, Africa e Italia si incontravano. Sono cresciuto
così". E oggi quei suoni di cui Mannarino si è nutrito trovano
spazio e forma nel nuovo album, il suo quarto di inediti:
"Apriti cielo", che esce oggi, 13 gennaio per Universal. Un
disco in cui il folk e lo stornello romanesco, cifre stilistiche
del cantautore, si uniscono al rock, al blues e ai ritmi di
Bahia. "Metto in musica i colori dei miei viaggi per il mondo:
dai cieli del Brasile a quelli accesi delle favelas; il nero dei
ritmi tribali e il bianco della poesia europea. Mi interessa
l'incontro di mondi distanti, storicamente in contrapposizione".
L'uscita di "Apriti cielo" anticipa il tour che debutta il 25
marzo (con un bis il 26) a Roma, prima volta di Mannarino al
PalaLottomatica. "Sono entrato nella tana del Bianconiglio,
ormai non mi stupisco più di niente".
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