"L'Italicum non si discute". A margine del G7 in Giappone il premier Matteo Renzi torna a intervenire anche sulle questioni italiane e a ribadire la linea, espressa già ieri dal vicesegretario Dem Lorenzo Guerini, del no a modifiche alla nuova legge elettorale in risposta alle richieste della minoranza Dem per voce di Pier Luigi Bersani.
"L'Italicum - ha detto Renzi - non si discute, da' la certezza a chi arriva prima di governare. E' una legge molto semplice che dice che chi vince le elezioni può governare, è fondamentale nel rapporto tra politici e persone. Ed elimina il rischio degli inciuci permanenti". Il premier è intervenuto a più riprese sulle riforme. "C'e' un governo in Italia - ha evidenziato - che sta realizzando alcune riforme ferme da anni. Che il massimo della discussione sia la modalità di designazione dei parlamentari, un dibattito interno e autoreferenziale della classe politica, mi lascia perplesso: se a la discussione interna del principale partito deve essere le modalità, capisco le ansie, ma mi sembra riduttivo" invece di affrontare il "vero dibattito della sinistra nel mondo tra libertà e uguaglianza". "Non può esserci nessun collegamento tra legge elettorale e referendum costituzionale". Ma "chi vuole votare no ha tutto diritto di farlo..."
"Abbiamo offerto ai cittadini - ha detto ancora - la possibilità di essere arbitri del proprio futuro, loro decideranno. Sono convinto che lo faranno come dicono loro non come viene suggerito da un capo di un partito o l'altro". "Nessuno che sostiene la forza della politica può votare contro: è la più grande riforma di riduzione del costo della politica. Se vince il no ci teniamo le regioni come sono, se vince il sì c'è una riduzione dei politici e del costo dei consiglieri regionali. E' una sfida grossa".
"È un errore chiudere sulle modifiche all'Italicum". Così Roberto Speranza, deputato che guida l'area Pd Sinistra Riformista, commenta il no di Renzi a modifiche alla legge elettorale. "Legge elettorale e riforma costituzionale - sottolinea l'ex capogruppo Pd - sono connesse. Ci sarà una sola camera che da la fiducia. Non è indifferente come la si elegge. Un'apertura sulla legge elettorale consentirebbe di rispondere efficacemente a tante legittime preoccupazioni espresse in queste settimane da autorevoli costituzionalisti", conclude.
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