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Centro migranti a Berlino, pingpong e corsi di lingua

Centro migranti a Berlino, pingpong e corsi di lingua

Calcetto per adulti e animatori per bambini contro trauma fuga

BERLINO, 09 settembre 2015, 21:16

Rosanna Pugliese

ANSACheck

NEL CENTRO MIGRANTI DI BERLINO, PING PONG E CORSI DI TEDESCO - RIPRODUZIONE RISERVATA

NEL CENTRO MIGRANTI DI BERLINO, PING PONG E CORSI DI TEDESCO - RIPRODUZIONE RISERVATA
NEL CENTRO MIGRANTI DI BERLINO, PING PONG E CORSI DI TEDESCO - RIPRODUZIONE RISERVATA

La "normalità". È a questo principio che s'ispira il centro di pernottamento in emergenza di Mohabit, a Berlino. Trecento richiedenti asilo, 149 arrivati ieri, vengono accolti in un'enorme struttura pressostatica, allestita quasi all'insegna del relax. Circondata dagli alberi, vi si accede da un campo di calcetto. Entrati, ci si trova in una vera e propria 'hall': una donna velata spinge il suo bambino sulla carrozzina, un ragazzo gioca ping pong con una volontaria, un gruppo di giovani si sfida al biliardino. E qualcuno si è addormentato su uno dei divanetti che contribuiscono a offrire l'idea di un ambiente accurato, distensivo, confortevole.

"Molti lo fanno, ed è giusto che sia così – spiega all'ANSA Ortrud Wohlwend, della Berliner Stadtmission -. Hanno bisogno di sentirsi al sicuro in uno spazio aperto, dopo aver vissuto il trauma della fuga e dalla clandestinità. Gli fa bene abbandonarsi su un divano". Piccole stanze da letto, bianche e pulite, ospitano fino a sei persone: "Donne e bambini vengono tenute separate dagli uomini, ma cerchiamo di mantenere comunque vicine le famiglie". In una di queste camerette, Saida, di Aleppo, arrivata qui 15 giorni fa, racconta la fuga affrontata con altre trenta persone. Una testimonianza, come tante altre, angosciante. "Nelle zone di confine, si arrivava sempre di notte. E una volta ho perso la mia bambina. Le batterie della torcia si erano scaricate e non sono riuscita a individuarla nel buio". La donna ha ritrovato sua figlia soltanto due giorni dopo, "inutile provare a descrivere che tipo di tortura sia una situazione del genere, pensavo di non rivederla mai più", dice alzando gli occhi al cielo e premendosi un pugno sul petto. Del resto la fuga separa tante famiglie, spiega la Wohlewend. E Saida ha perso le tracce di suo marito, ormai da settimane.
    Per provare a elaborare tutto questo, questo centro - nel quale i migranti ricevono un documento provvisorio, e possono rimanere teoricamente soltanto 45 giorni, prima di essere portati in strutture di prima accoglienza - si camuffa da hotel.


    Le pareti sono colorate dai disegni dei bambini, che hanno un accompagnamento specifico, con diverse ore di animazione ogni giorno, in uno spazio dedicato solo a loro. "Ieri sera una fatina li ha fatti ballare e divertire molto. È servito a farli muovere e a stancarli: anche questo può essere utile alla elaborazione del trauma. Subito dopo sono crollati dal sonno e hanno dormito bene tutta la notte, permettendo di riposare ai loro genitori. Se stanno bene i bambini, poi possono stare meglio tutti". I piccoli sono già perfettamente ambientati: corrono fra le stanze, occupati dai loro giochi, e hanno un rapporto straordinariamente affettuoso con gli operatori, "ma anche questa è una reazione all'emergenza, dovranno tornare alla diffidenza tipica dell'età". Dieci impiegati e ben 1300 volontari, ovviamente poliglotti, tengono in piedi questo progetto pilota nato nel 2014 nella capitale per i senzatetto, ora rimodulato per l'emergenza profughi, e imitato negli altri Laender tedeschi. Lagesu, ente regionale addetto alla Salute e all'assistenza sociale, offre 27,18 euro per ogni persona al giorno. Spese che coprono logistica, personale, organizzazione.


    Per le emergenze sanitarie, sei medici, che parlano arabo, sono reperibili in qualsiasi momento nei quartieri contigui. Prima e dopo pranzo, infine, si tengono i corsi di tedesco: volontari guidano i primi passi in questa lingua difficile, spiegando fra l'altro come funziona la città. "Che cosa è l'S-Bahn, come si fa il biglietto, come ci si muove, e tutte le procedure per avviare la procedura della richiesta d'asilo". 

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