Una mostra fotografica, un catalogo,
un seminario e un sito web dedicato celebrano le missioni
archeologiche italiane nel Kurdistan iracheno. Ad organizzare le
iniziative il consolato d'Italia a Erbil. La mostra fotografica
è stata inaugurata oggi e sarà aperta al pubblico dal 2 al 21
maggio,, presso Gallery Media Hall, a pochi passi dalla
Cittadella. A tagliare il nastro, insieme al Console Michele
Camerota e ai Direttori delle missioni e dei Direttorati delle
Antichità del Kurdistan, anche il Ministro del Turismo e delle
Municipalità Sasan Awmi, insieme al Governatore di Erbil Omed
Khoshnaw. "Le missioni archeologiche italiane rappresentano il
migliore esempio della collaborazione culturale e scientifica
con la Regione curda e con l'intero Iraq, di cui l'Italia
detiene il primato" ha dichiarato i console Camerota. "Il nostro
contributo alla valorizzazione e conservazione del patrimonio
storico e archeologico è in continua crescita: ad oggi, sono ben
11 le missioni italiane nel solo Kurdistan. Abbiamo perciò
voluto celebrare questo impegno con la realizzazione di una
mostra fotografica, un catalogo, un seminario e un sito web
dedicato (www.archeokri.it) - ha aggiunto - Abbiamo coinvolto le
controparti dei Direttorati delle Antichità, nell'intento di
favorire la sensibilizzazione della popolazione e delle
istituzioni locali nella promozione di questo inestimabile
patrimonio universale". La mostra, che sarà esposta anche in
altre località della Regione, espone 31 pannelli fotografici e
ogni immagine racconta una storia unica di questa parte del
mondo, spesso ricordata come "culla di civiltà". Il Consolato ha
inoltre ideato un catalogo, in tre lingue (italiano, inglese e
curdo), curato da Serenella Mancini, che raccoglie tutte le
immagini e la descrizione dei singoli progetti. L'opera si
aggiunge ad un'approfondita pubblicazione promossa lo scorso
anno dall'Ambasciata d'Italia a Baghdad in collaborazione con
l'Istituto dell'Enciclopedia Italiana Treccani.
"Il Sistema Italia - ha detto ancora il Console Camerota -,
forte di una lunga tradizione nel campo della ricerca
scientifica, su impulso della Farnesina e della Direzione
Generale per la Diplomazia Pubblica, partecipa al successo
dell'archeologia italiana nel mondo con le sue varie componenti.
Ad esempio, grazie anche a finanziamenti dell'Agenzia Italiana
per la Cooperazione allo Sviluppo, è stato inaugurato, qui in
Kurdistan, il Parco Archeologico di Faida e Khinis che, sulle
orme di Re Sennacherib, ha ridato luce a rilievi rupestri assiri
di immenso valore, riscoperti dal team dell'Università di
Udine". Camerota ha infine evidenziato come ogni risorsa
impiegata per la promozione culturale rappresenta un
investimento con un importante ritorno di immagine per l'Italia
e il suo capitale di conoscenze.
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