Comincia oggi la missione perlustrativa di esperti internazionali dell'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (Opac) a Duma, sobborgo a est di Damasco teatro di un presunto attacco con gas tossici lo scorso 7 aprile. Lo riferisce il giornale siriano al Watan, citando il ministero degli esteri siriano. Gli esperti erano arrivati nei giorni scorsi a Damasco ma la loro missione a Duma era stata rinviata per ragioni di sicurezza a seguito degli attacchi occidentali compiuti sabato mattina contro obiettivi militari siriani.
Secondo quanto denuncia la delegazione britannica all'Opac, agli ispettori dell'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche non è però stato ancora consentito di entrare a Duma. E' quanto riporta Sky News. Il ritardo, sostiene il viceministro degli Esteri di Mosca, citato dalla Tass, "è dovuto agli effetti dell'attacco condotto dagli Usa e dai loro alleati".
La Russia "non interferirà" nel lavoro degli esperti dell'Opac in Siria. Lo dice su Twitter la delegazione russa presso l'organizzazione stessa. Mosca è inoltre pronta ad offrire agli esperti dell'Opac "mezzi di trasporto speciali e sicurezza garantita dalla polizia militare". Lo ha fatto sapere il direttore del Centro di riconciliazioni delle parti in Siria, citato da Interfax.
Il Consiglio europeo intanto "ricorda che l'Ue è unita nel sostegno al divieto totale e all'eliminazione delle armi chimiche in tutto il mondo e crede fermamente che l'uso di armi chimiche, compreso l'uso di sostanze chimiche tossiche come armi, da parte di chiunque, sia uno Stato o un attore non statale, ovunque, e in qualsiasi circostanza è aberrante e deve essere rigorosamente condannato". E' quanto si legge nelle conclusioni dei ministri degli Esteri dell'Ue sul disarmo chimico e sulla non proliferazione, in vista della quarta sessione speciale della conferenza per riesaminare il funzionamento della convenzione sulle armi chimiche sul divieto di sviluppo, produzione, stoccaggio e uso di armi chimiche e sulla loro distruzione. Questa sessione si svolgerà all'Aia il 21-30 novembre 2018.
Nel documento si "ribadisce che l'uso di armi chimiche è inaccettabile, costituisce una violazione del diritto internazionale e può costituire un crimine di guerra o un crimine contro l'umanità, e che non può esservi impunità".
Le forze governative siriane ammassano nel frattempo truppe e mezzi blindati attorno a una enclave alla periferia sud di Damasco controllata da miliziani affiliati all'Isis. Lo riferiscono fonti sul terreno affermando che nelle ultime ore le forze lealiste hanno dato segnali di voler cominciare presto l'offensiva contro quel che rimane del campo profughi palestinese di Yarmuk, da anni ormai controllato da miliziani jihadisti.
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