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Catalogna: Puigdemont in parlamento martedì. Prefetto chiede scusa per violenza polizia, giudice apre inchiesta

Catalogna: Puigdemont in parlamento martedì. Prefetto chiede scusa per violenza polizia, giudice apre inchiesta

Trapero e Sanchez interrogati per sedizione

Barcellona, 06 ottobre 2017, 23:35

Redazione ANSA

ANSACheck

Scontri a Barcellona durante il referendum © ANSA/EPA

Scontri a Barcellona durante il referendum © ANSA/EPA
Scontri a Barcellona durante il referendum © ANSA/EPA

Il presidente catalano Carles Puigdemont ha chiesto di intervenire martedì pomeriggio davanti al parlamento di Barcellona per "informare sulla situazione attuale" hanno riferito fonti parlamentari. Ieri la Corte costituzionale spagnola ha vietato la tenuta della seduta prevista lunedì durante la quale Puigdemont avrebbe dovuto riferire sullo svolgimento e sulle conseguenze del referendum del primo ottobre.

Il capo della polizia catalana dei Mossos d'Esquadra Josep Lluis Trapero e i presidenti delle grandi organizzazioni della società civile indipendentista Anc e Omnium, Jordi Sanchez e Jordi Cuixart sono interrogati da un giudice della Audiencia Nacional che li ha dichiarati indagati per "sedizione" per le manifestazioni pacifiche di Barcellona. Con loro è interrogata anche l'intendente dei Mossos Teresa Laplana. Per il reato di 'sedizione' sono previste pene fino a 15 anni di carcere.

Il prefetto spagnolo in Catalogna Enric Millo ha "chiesto scusa" alla popolazione per le violente cariche della polizia domenica contro i seggi del referendum. "Ho visto le immagini e so che ci sono persone che hanno ricevuto percosse, spinte, e che c'è ancora una persona in ospedale, posso solo chiedere scusa a nome degli agenti che sono intervenuti" ha detto alla tv pubblica Tv3.

Un giudice di Barcellona ha ordinato l'avvio di una inchiesta sulle cariche della polizia contro i civili il primo ottobre in Catalogna. Il magistrato ha deciso di indagare, dopo una denuncia del governo catalano, sull'operato della polizia in 23 centri elettorali nei quali risultarono ferite 130 persone e ha invitato la procura, che aveva definito proporzionato l'uso della forza da parte degli agenti spagnoli, a "non minimizzare la gravità" dei fatti.

Spuntano intanto ipotesi di stampa su una possibile mediazione della Svizzera nel braccio di ferro tra Barcellona e Madrid mentre prosegue la fuga di società catalane verso il resto della Spagna in previsione di una possibile dichiarazione di indipendenza. Nel timore di restare fuori dall'Ue, dopo che ieri Banco Sabadell ha deciso di spostare ad Alicante la sede sociale Il presidente della nota ditta produttrice di spumante Cava, Freixnet, José Luis Bonet ha annunciato che proporrà al Cda di spostare la sede sociale fuori dalla Catalogna.

La Catalogna e il sogno dell'indipendenza

Decreto Madrid agevola cambio sede imprese - Il governo spagnolo ha approvato questa mattina un decreto che agevola il trasferimento delle sedi sociali delle imprese, ha indicato il ministro dell'economia Luis de Guindos. La misura agevola in particolare lo spostamento dalla Catalogna ad altre parti della Spagna delle aziende catalane che temono di restare fuori dall'Ue se ci sarà una dichiarazione di indipendenza.

Allarme Fmi, rischi per l'economia - Allarme del Fondo Monetario Internazionale (Fmi): se la crisi catalana persisterà, ci sono seri rischi per l'economia. Secondo Andra Schaechter, l'economista capo missione del Fmi in Spagna citata da El Pais, "consideriamo che le prospettive attuali per la Spagna siano positive. Ma nel caso in cui si prolungassero, le tensioni politiche in Catalogna potrebbero minare la fiducia negli investimenti e nei consumi.

Gas Natural sposta sede sociale a Madrid - Il cda del colosso dell'energia Gas Natural ha deciso di trasferire da Barcellona a Madrid la propria sede sociale prima di una possibile dichiarazione di indipendenza della Catalogna, riferisce Efe. Nel quadro della crisi catalana il governo spagnolo ha approvato oggi un decreto che agevola il trasferimento delle sedi sociali di imprese senza che sia necessaria la ratifica degli azionisti. 

Mas, non ancora pronti per la vera indipendenza - La Catalogna non è ancora pronta per una "vera indipendenza": lo afferma l'ex presidente catalano Artur Mas, un indipendentista, al Financial Times, ora che le principali imprese della regione chiedono una marcia indietro delle autorità di Barcellona, per evitare una rottura con Madrid la prossima settimana. 

 

 

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