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L'Iran lancia 15 missili contro le basi Usa in Iraq. Trump: 'Nessun americano è rimasto ferito'

L'Iran lancia 15 missili contro le basi Usa in Iraq. Trump: 'Nessun americano è rimasto ferito'

Colpita anche la base di Erbil, dove è presente il contingente italiano. Militari tutti illesi. Cnn, Usa avvisati in anticipo da Iraq dell'attacco

09 gennaio 2020, 08:59

Redazione ANSA

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Donald J. Trump © ANSA/EPA

Donald J. Trump © ANSA/EPA
Donald J. Trump © ANSA/EPA

L'Iran ha lanciato l'operazione 'Soleimani Martire' sferrando un attacco missilistico in Iraq contro due basi che ospitano le truppe americane e quelle della coalizione, tra cui militari italiani. Una pioggia di cruise e di missili balistici a corto raggio partita dal territorio iraniano e che si è abbattuta contro la base di al-Asad e contro quella di Erbil, come prima rappresaglia per l'uccisione del generale Qassem Soleimani da parte degli Usa.

"Nessun americano è rimasto ferito, solo piccoli danni ma i nostri soldati sono rimasti incolumi", ha detto il presidente Donald Trump. "Finché sarò presidente l'Iran non avrà mai l'arma nucleare", ha aggiunto Trump parlando alla nazione americana dopo l'attacco dell'Iran alle sue basi in Iraq. Dietro di lui tutto lo stato maggiore della sua amministrazione, dal vicepresidente Mike Pence, al segretario di stato Mike Pompeo al capo del Pentagono Mark Esper.

IL DISCORSO DI TRUMP ALLA NAZIONE

Gli Usa imporranno nuove sanzioni all'Iran, ha detto ancora Trump parlando alla nazione dalla Casa Bianca. Il generale iraniano Qassem Soleimani era il "maggiore terrorista mondiale", con "le mani sporche del sangue dei soldati americani e iracheni", ha aggiunto il presidente americano tornando a spiegare le ragioni del blitz che ha portato all'uccisione dell'alto ufficiale dei Pasdaran. "Tutte le opzioni restano sul tavolo per contrastare la minaccia dell'Iran". "L'Iran - ha aggiunto Trump - deve abbandonare le sue ambizioni nucleari e finire di sostenere il terrorismo". "Dobbiamo raggiungere un accordo che permetta all'Iran di crescere e prosperare". "L'Iran sembra indietraggiare" dopo gli attacchi alle basi Usa in Iraq.  "La Nato deve essere più coinvolta in Medio Oriente", ha detto ancora Trump. "Gli Usa sono pronti ad abbracciare la pace" con l'Iran, ha detto ancora Trump rivolgendosi "al popolo e ai leader iraniani" a conclusione del suo intervento dalla Casa Bianca dopo l'attacco missilistico dei Pasdaran la scorsa notte contro basi in Iraq dove sono presenti soldati americani.

La televisione iraniana parla di almeno 80 morti nel raid citando fonti ben informate della Guardia Rivoluzionaria. "Circa 104 obiettivi degli Stati Uniti e dei suoi alleati locali - avverte - sono sono osservazione da parte dell'Iran, e se commetteranno un errore, siamo pronti ad attaccarli", spiega una fonte della Guardia Rivoluzionaria alla tv di Stato. Ma secondo gli Usa non ci sarebbero vittime. Ma secondo quanto riferisce il premier britannico Boris Johnson alla Camera dei Comuni la rappresaglia missilistica "non ha causato vittime fra il personale Usa" in Iraq. Johnson ha precisato che non risultato neppure "feriti britannici". 

Gli Stati Uniti sarebbero stati informati in anticipo dell'attacco iraniano alle loro basi dagli iracheni, i quali erano stati allertati da Teheran. Lo sostiene una fonte diplomatica araba citata con evidenza dalla Cnn. Baghdad, secondo la fonte, avrebbe comunicato a Washington "quali basi sarebbero state colpite" dopo averne ricevuto comunicazione dagli iraniani.

L'Iran "ha dato uno schiaffo gli Stati Uniti con l'attacco missilistico alle sue basi militari, ma non è ancora abbastanza e la presenza corrotta degli Stati Uniti dovrebbe finire", ha detto il leader supremo iraniano, Ali Khamenei, in un messaggio in tv.

"Il generale Soleimani ha combattuto eroicamente contro l'Isis, al Nusra, Al Qaeda e altri. Se non fosse stato per la sua guerra al terrorismo, le capitali europee sarebbero ora in grande pericolo", ha scritto su Twitter il presidente iraniano Hassan Rohani. "La nostra risposta finale alla sua uccisione consisterà nel cacciare tutte le forze Usa dalla regione", ha aggiunto.

"È stato chiaramente dimostrato che non ci stiamo ritirando di fronte all'America", ha detto ancora Rohani al consiglio dei ministri dopo l'attacco missilistico contro due basi irachene che ospitano truppe americane seguito all'uccisione da parte americana del generale Soleimani. "Se gli americani sono saggi, non intraprenderanno alcuna altra azione in questo frangente".

Nessun soldato iracheno è stato colpito nell'attacco iraniano contro le due basi americane, secondo quanto reso noto dall'esercito iracheno affermando che sono stati lanciati 22 missili.

Secondo la tv di Stato iraniana, ci sarebbe stata anche una seconda ondata di attacchi.

Il personale del contingente militare italiano ad Erbil si è radunato in un'area di sicurezza - secondo quanto appreso dall'ANSA - e gli uomini si sarebbero rifugiati in appositi bunker. Risultano tutti illesi. "In queste ore di tensione esprimo la mia sentita vicinanza a tutti i nostri soldati - spiega in un tweet il presidente del Consiglio Giuseppe Conte - che svolgono con dedizione e professionalità la loro missione in Iraq e non solo. Faremo di tutto per tutelarli e per trovare soluzioni che impediscano una pericolosa spirale di conflittualità".

Da Teheran il corpo delle Guardie Rivoluzionarie Iraniane ha annunciato come "la feroce vendetta" per l'uccisione del generale Soleimani è iniziata e ha affermato che l'operazione iniziale si è conclusa con successo e che la base di al-Asad, contro cui sarebbero stati lanciati almeno 35 missili, "è stata completamente distrutta".

L'Iran minaccia quindi "azioni ancor più devastanti" se gli Usa dovessero decidere di rispondere. "Se l'Iran dovesse essere attaccato sul suo territorio - avvertono le Guardie Rivoluzionarie - Dubai, Haifa e Tel Aviv verranno colpite in un terzo round di attacchi da parte dell'Iran". Intanto volano le quotazioni del petrolio, balzato del 3,4% a 65 dollari, e dell'oro, a quota 1.600 dollari l'oncia ai massimi dal 2013.

Un capo della forza paramilitare irachena filo-iraniana Hashed al Shaabi ha invocato una "risposta irachena" all'attacco al generale Soleimani altrettanto forte di quella iraniana, dopo l'attacco missilistico iraniano a due basi Usa in Iraq. In un tweet, Qaïs al-Khazali, da qualche giorno nella lista Usa dei 'terroristi', ha affermato che "la prima risposta iraniana all'assassinio del comandante martire Soleimani" è "avvenuta" . "È giunto il momento per la prima risposta irachena all'assassinio del comandante martire Mouhandis", ha aggiunto.

Il premier giapponese Shinzo Abe ha cancellato la visita prevista in Medio Oriente, in programma a metà gennaio, a causa dell'intensificarsi delle tensioni nella regione tra Iran e Stati Uniti. La decisione segue l'attacco dell'Iran a due basi statunitensi in Iraq, dopo l'uccisione del generale iraniano Soleimani in un blitz Usa lo scorso 3 gennaio. Abe si sarebbe dovuto recare in Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Oman a partire da sabato. 

Il Papa durante l'udienza generale in Vaticano si è rivolto ai pellegrini di lingua araba, in particolare a quelli provenienti dall'Iraq, dal Libano, dalla Siria e dal Medio Oriente: 'Nei momenti più tristi della nostra vita, nei momenti più angoscianti e di prova non dobbiamo avere paura ed essere audaci come lo è stato Paolo, perché Dio veglia su di noi, è sempre vicino a noi. Il Signore vi benedica tutti e vi protegga sempre dal maligno!".

L'attacco dell'Iran alle basi Usa in Iraq è stato condotto per "legittima difesa" contro un "attacco terroristico" compiuto con l'uccisione del generale Qassem Soleimani, ha detto poi ai media a Teheran il ministro degli Esteri iraniano Mohammad Javad Zarif.

Mentre il ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio ha commentato: "Seguiamo con particolare preoccupazione gli ultimi sviluppi e condanniamo l'attacco da parte di Teheran. Si tratta di un atto grave che accresce la tensione in un contesto già critico e molto delicato".

"In questo momento è indispensabile agire con moderazione e prudenza", dichiara il ministro della Difesa Lorenzo Guerini in un colloquio telefonico con il collega iracheno Al Shammari per ricevere le sue valutazioni dopo gli attacchi della scorsa notte. "Ogni possibile soluzione - ha aggiunto Guerini - sarà affrontata insieme alla coalizione, con un approccio flessibile, anche per non vanificare gli sforzi fino ad oggi profusi". 

La Francia "condanna gli attacchi condotti questa notte dall'Iran in Iraq contro postazioni della Coalizione anti-Isis. Conferma la sua solidarietà agli alleati e partner della coalizione, come anche il suo attaccamento alla sovranità e alla sicurezza dell'Iraq": è quanto si legge in una nota diffusa dal ministro degli Esteri francese, Jean-Yves Le Drian. Per il capo del Quai d'Orsay, "la priorità dev'essere più che mai la de-escalation. Il ciclo di violenze va interrotto".

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