A livello territoriale le 10
province più interessate dall'aumento della disoccupazione
saranno Napoli (+5.327 unità), Roma (+5.299), Caserta (+3.687),
Latina (+3.160), Frosinone (+2.805), Bari (+2.554), Messina
(+2.346), Catania (+2.266), Siracusa (+2.045) e Torino (+1.993).
Poche le realtà territoriali che, invece, vedranno diminuire il
numero dei senza lavoro. Si segnala, in particolare, Perugia
(-741), Lucca (-864) e Milano (-1.098).
Sebbene non sia per nulla facile stabilire in questo momento
i settori che nel 2023 saranno maggiormente interessati dalle
riduzioni lavorative, alla Cgia pare comunque di capire che i
comparti manifatturieri, specie quelli energivori e più legati
alla domanda interna, potrebbero subire dei contraccolpi
occupazionali, mentre le imprese più attive nei mercati globali
tra cui quelle che operano nella metalmeccanica, nei macchinari,
nell'alimentare-bevande e nell'alta moda saranno meno esposte.
Non solo, stando al sentiment di molti esperti e di altrettanti
imprenditori, altre difficoltà interesseranno i trasporti, la
filiera automobilistica e l'edilizia, quest'ultima penalizzata
dalla modifica legislativa relativa al superbonus, potrebbero
registrare le perdite di posti di lavoro più significative.
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