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E' arrivata a destinazione la comunicazione per la decadenza dell'intero cda

E' arrivata a destinazione la comunicazione per la decadenza dell'intero cda

Secondo il ministro bisognava applicare il codice etico visto che l'Ad era a processo per truffa. Board: 'Ci siamo attenuti allo Statuto, azioni a tutela'

ROMA, 28 luglio 2018, 18:15

Redazione ANSA

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Mazzoncini e Toninelli - RIPRODUZIONE RISERVATA

Mazzoncini e Toninelli - RIPRODUZIONE RISERVATA
Mazzoncini e Toninelli - RIPRODUZIONE RISERVATA

E' arrivata a destinazione la comunicazione per la decadenza dell'intero cda delle Ferrovie dello Stato annunciata il 25 luglio dal ministro del Trasporti e delle Infrastrutture, Danilo Toninelli. Secondo quanto si apprende, la comunicazione, firmata dal ministro dell'Economia, Giovanni Tria e dal ministro Toninelli, sarebbe stata consegnata dopo il consiglio dei ministri di ieri. I componenti del nuovo cda saranno nominati nell'assemblea di Fs che il ministro Toninelli ha annunciato per martedì 31 luglio. 

Botta e risposta tra il Cda di Fs ed il ministro dei trasporti Danilo Toninelli e il Cda di Fs. 

Se il Cda avesse ascoltato l'azionista non sarebbe stato fatto decadere mentre invece ha respinto al mittente l'invito del governo che chiedeva di applicare la regola etica su Mazzoncini, a processo per truffa. E' quanto afferma il ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli in un post su Facebook nel quale afferma che "con la scusa della sconsiderata fusione Fs-Anas, l'allora ministro Padoan ha tenuto in piedi l'ad Renato Mazzoncini, colui che, tanto per dirne una, sosteneva che il Ponte sullo stretto fosse una infrastruttura strategica; ma soprattutto colui che andrà a processo per presunta truffa ai danni dello Stato".

"È ridicolo - scrive il ministro - ricevere l'accusa di voler occupare poltrone da parte di certe forze politiche. Il loro ultimo governo (Gentiloni), in carica solo per gli affari correnti e a Camere già sciolte, con un blitz durante le festività di fine 2017, ha rinnovato per altri tre anni un Cda che sarebbe dovuto scadere già ad aprile scorso".

Non si é fatta attendere la replica del Consiglio di amministrazione. "In riferimento a quanto dichiarato dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, il Cda di Ferrovie dello Stato Italiane ribadisce di essersi attenuto strettamente e diligentemente alle previsioni dello Statuto". E' quanto si legge in una nota del cda di Ferrovie nella quale si precisa che la precisazione è "a tutela della reputazione e della professionalità del Consiglio, evidenziando che ove si proseguisse in similari affermazioni lesive della dignità del Consiglio, saranno attivate le occorrenti azioni di tutela previste dalle norme vigenti".

"Secondo lo Statuto -prosegue la nota del consiglio di amministrazione di Fs- il CdA può far decadere l'Amministratore per l'esistenza di un rinvio a giudizio o, come in questo caso, rimettere all'Assemblea la proposta di permanenza in carica dell'Amministratore stesso, per salvaguardare il preminente interesse della Società. "Pertanto - si prosegue - il CdA non ha operato alcun aggiramento delle norme statutarie, bensì ha agito nel pieno rispetto delle stesse e delle proprie prerogative, sotto la vigilanza degli organi di controllo che assistono alle sedute consiliari".
   

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