La Commissione europea domani darà tempo all'Italia fino alla fine di aprile per prendere i provvedimenti legislativi per la correzione dello 0,2% del Pil. Ma se non sarà rispettato questo termine, il Collegio dei commissari è pronto ad aprire la procedura di infrazione per deficit eccessivo nella prima riunione di maggio. Lo riferiscono fonti europee all'ANSA.
"L'aggiustamento è strutturale e quindi anche eventuali miglioramenti delle stime, che si possono peraltro prevedere, non hanno impatto sull'aggiustamento strutturale": lo ha detto il ministro dell'economia Pier Carlo Padoan a chi gli chiedeva se l'entità della manovra chiesta della Ue (3,4mld) possa cambiare.
Dall'Italia non arriveranno nuovi dettagli alla Commissione sulla manovra entro mercoledí, data di pubblicazione del rapporto sul debito. Rispondendo a chi gli chiedeva se ci si può aspettare nuovi dettagli entro mercoledí, il ministro ha detto "non credo, tutte le informazioni sono state già anticipate nelle winter forecast in cui, nella scheda italiana, si prende atto dell'impegno del Governo a fare un aggiustamentone. Quindi mi aspetto che questo sia il messaggio".
Tutto è possibile, non c'è ancora nulla di definito. Ma di certo non ci sarà l'aumento delle accise sulla benzina": così una fonte di governo descrive lo 'stato dell'arte' sugli interventi che l'esecutivo sta studiando per recuperare i famosi 3,4 miliardi che Bruxelles chiede a Roma di mettere ulteriormente sul piatto per salvaguardare l'equilibrio dei conti. Un equilibrio che da oggi il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan andrà ad assicurare ai partner Ue durante la riunione dell'Eurogruppo. Mercoledi' invece, arriverà l'atteso rapporto sul debito e il 'rapporto paese', che tornerà a puntare il dito, tra l'altro, sui problemi delle
banche e sul ritardo di competitività.Noto è però che, al netto di quello che succederà a Bruxelles tra oggi e mercoledì, i tempi dell'intervento italiano potrebbero dilatarsi rispetto alle richieste dei commissari Ue ed arrivare a ridosso della presentazione del prossimo Documento di Economia e Finanza. Il rischio è altrettanto noto: l'Italia potrebbe incappare nella 'censura' Ue ed essere sottoposta a procedura di infrazione. Il tutto con un aggravio notevole di costi soprattutto sul fronte dei tassi.
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