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Nannicini, intervento contratti possibile anche domani

Nannicini, intervento contratti possibile anche domani

Tecnicamente il Governo può agire in qualsiasi momento

ROMA, 12 aprile 2016, 14:53

Redazione ANSA

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Lavoratrice in fabbrica © ANSA/Ufficio Stampa Audi

Lavoratrice in fabbrica © ANSA/Ufficio Stampa Audi
Lavoratrice in fabbrica © ANSA/Ufficio Stampa Audi

Per un intervento del Governo sulla contrattazione aziendale "la tempistica è aperta. Si tratta di dare una nuova cornice legislativa alle relazioni industriali e alla contrattazione decentrata ed è una cosa che si può fare sempre, anche domani". Così il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Tommaso Nannicini. Secondo Nannicini è un "dibattito slegato dalle dinamiche interne di qualsiasi organizzazione datoriale e sindacale". Quindi, aggiunge, "tecnicamente il Governo può farlo in qualsiasi momento".   

Nannicini ha spiegato come ci siano "interventi che hanno costi e che devono andare in legge di stabilità, mentre gli interventi che non li hanno possono andare in qualsiasi momento". Ecco perché sull'eventuale provvedimento per il rafforzamento della contrattazione aziendale, previsto nel Def, non c'è ancora una data. "C'è un dibattito in corso da tempo e non c'è nessuna decisione, non siamo in grado di dare una data" precisa il sottosegretario a margine di un convegno sul 'Lavoro agile'. A chi gli chiede se comunque il governo per intervenire sul tema intenda aspettare la conclusione del rinnovo dei vertici in Confindustria, il sottosegretario risponde che la decisione è "slegata" da questo tipo di vicende.

Poletti, serve cambiamento radicale contratto - Oggi c'è un gap tra cambiamenti tecnologici e sociali, "chiediamoci quanto tempo serve a cambiare un contratto di lavoro, se quello strumento è in grado. O lo cambiamo radicalmente, oppure non lo è". Così il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, a margine di un convegno sul 'lavoro agile'. Per Poletti occorre "immaginare il lavoro in una logica nuova". "Partecipazione, protagonismo e valorizzazione della contrattazione" con "elementi di tutela che però non diventino ceppi".

C'è bisogno di spingere sul "protagonismo del lavoro in relazione alle imprese, ci vuole un'idea positiva delle imprese e dentro questa dinamica ci sono le forme innovative di lavoro, con più partecipazione responsabile dei lavoratori" spiega Poletti. Per raggiungere questi obiettivi c'è sia lo strumento "della legge che quello del contratto" precisa il ministro. Il compito della legge, aggiunge, "è quello di garantire i fondamentali, poi ci sono i contratti che quindi hanno una parte di responsabilità, cioè quella di interpretare queste condizioni mettendo imprese e lavoratori nella migliore delle condizioni".

A chi gli domandava se quindi di va delineando un nuovo quadro delle relazioni industriali, Poletti risponde: "Questa è una discussione aperta e ognuno ha una responsabilità". E continua: "Le parti la utilizzeranno come reputano meglio, anche il governo e il parlamento hanno una loro responsabilità e quando si convinceranno che è necessario intervenire lo faranno". Insomma per il ministro è necessario trovare "equilibri più efficienti" con da una parte la legge e dall'altra i contratti. E anche sullo strumento normativo Poletti si fa delle domande: "Dobbiamo chiederci quale tipologia di legislazione perché si è troppo rigida finiamo per costruire una gabbia, inoltre anche per cambiare una legge ci vuole tempo". Per il ministro "I contratti possono colmare la legge in maniera efficiente" visto che c'è bisogno di "sistematici aggiornamenti".

 

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