Filippo di Edimburgo ha lasciato
un'impronta indelebile sulla famiglia reale britannica e sul
Regno Unito, ma per l'immaginario dell'America e il resto del
mondo la figura del marito della Regina e' incastonata nella
pluripremiata serie "The Crown", prodotta da Peter Morgan e in
onda dal 2016 su Netflix.
Accanto a Claire Foy e Olivia Colman che si sono succedute
nella parte di Elisabetta, Matt Smith ("Doctor Who") e Tobia
Menzies di "Game of Thrones" hanno tracciato un ritratto di
Filippo a luci e, soprattutto nelle prime due stagioni, ombre.
Il Filippo di Smith e' spesso crudele con Elisabetta, geloso del
suo potere e della fama, insofferente del suo ruolo sempre un
passo indietro alla moglie, freddo con i figli, in particolare
con il primogenito Carlo. La serie suggerisce infedelta' alla
Regina (sempre smentite da Buckingham Palace) prima e durante il
giro del mondo da solo del 1956 e un suo coinvolgimento nel
celebre scandalo Profumo che all'inizio degli anni Sessanta
scosse la buona societa' britannica.
Piu' positivo il Filippo di Menzies che ha messo in luce il
lato umano del principe, alle prese con problemi emotivi della
mezza eta' e che si riconcilia con la madre, la principessa
Alice Battenberg, diventata suora in un monastero ortodosso.
Memorabile l'episodio sullo sbarco sulla Luna e l'incontro a
Buckingham Palace con gli astronauti dell'Apollo cosi' come la
commozione del principe con gli abitanti del villaggi minerario
di Aberfan nel Galles dopo la frana di una miniera di carbone in
cui persero la vita 28 adulti e 126 bambini.
"The Crown" non ha ancora finito di raccontare la storia
della royal family e non e' chiaro se e come la scomparsa di
Filippo influenzera' le scelte della produzione: le riprese
della quinta stagione cominceranno a luglio e una sesta stagione
e' stata confermata da Netflix, con Jonathan Pryce (Papa
Francesco nei "Due Papi") nella parte del principe accanto a
Imelda Staunton (Elisabetta) e Lesley Manville (Margaret).
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