Il 23 maggio, trent'anni dopo
l'assassinio di Giovanni Falcone, il Teatro dell'Opera di Roma
ricorda la strage di Capaci in cui morirono anche la moglie
Francesca Morvillo e gli uomini della scorta Vito Schifani,
Rocco Dicillo e Antonio Mortinaro, e quella di via D'Amelio,
avvenuta il 19 luglio dello stesso anno, nella quale persero la
vita il magistrato Paolo Borsellino con i cinque agenti della
sua scorta: Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli,
Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. Per la commemorazione la
Fondazione lirico-sinfonica capitolina, guidata dal palermitano
Francesco Giambrone, propone l'allestimento audiovisivo
Darklands - Volti della memoria a cura di Francesco
Francaviglia.
Dopo gli attentati per un intero mese a Palermo undici donne
occuparono Piazza Castelnuovo con una staffetta di digiuno per
denunciare la loro "fame di giustizia". La forza di quelle
donne, la loro fierezza e la loro bellezza, fu testimoniata dal
lavoro del fotografo Francesco Francaviglia e divenne una mostra
dal titolo "Le Donne del Digiuno". "Ho scelto di attraversare
questa storia - ha spiegato l'autore - ritraendo e intervistando
le protagoniste e i protagonisti. Io uso i ritratti per
interrogare le coscienze, per paralizzare o ammonire, per
commuovere". La mostra fu inaugurata a Palermo nel 2014 e venne
ospitata alla Galleria degli Uffizi di Firenze, prima personale
di fotografia nel prestigioso spazio espositivo. Approda ora in
una forma nuova al Teatro dell'Opera di Roma, in un allestimento
audiovisivo con le musiche di Giovanni Sollima e in una
dimensione multimediale immersiva, in cui ritornano anche le
voci del passato: i frammenti di telegiornali, le interviste a
Falcone e Borsellino, le testimonianze dei pentiti e delle donne
fotografate.
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