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Chanel e il cinema, un corto racconta lo stretto legame

Chanel e il cinema, un corto racconta lo stretto legame

Le immagini "in movimento" alla base del suo stile libero

ROMA, 07 maggio 2020, 11:48

Redazione ANSA

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Nato come nuova arte nel XX secolo, il cinema ha intrecciato un legame molto stretto con Gabrielle Chanel e la sua straordinaria carriera, in un dialogo creativo continuo, dove la grande sarta subì il fascino della cosiddetta settima arte, e questa a sua volta porta ancora oggi l'impronta del suo passaggio. Un nuovo video della maison online sul sito di Chanel, ricostruisce il legame tra l'iconica couturier e la magia del grande schermo. Poco più di dieci anni separano la nascita di Gabrielle Chanel nel 1883 da quella del cinema, avvenuta nel 1895, una vicinanza anagrafica profetica per questi due rivoluzionari che vennero al mondo alla fine del XIX secolo.
    Gabrielle era ancora una bambina quando il cinema scatenò una vera rivoluzione nel panorama artistico dell'epoca, mettendo in "movimento" le immagini. Nel frattempo lei era diventata una sarta e fu questo "movimento" che volle mettere al centro del suo stile per liberare il corpo femminile e dare ritmo alle silhouette. La sua intuizione le permise di comprendere l'importanza del cinema, del nuovo mezzo artistico che avrebbe segnato la cultura del XX secolo. Coco riconobbe la necessità di unire moda e cinema: "È attraverso il cinema che la moda può essere imposta oggi" affermò nel 1931, consapevole dei suoi poteri di diffusione e della visibilità che forniva a un vasto pubblico. Nello stesso anno il magnate della United Artists, Samuel Goldwyn, chiese a Gabrielle Chanel di vestire le sue attrici. In Tonight or Never (1931) Gloria Swanson indossava un guardaroba creato da Chanel. Una bottiglia di profumo N° 5 scivolò persino nell'arredamento come per rivelare il concetto globale di Chanel del fascino femminile. Venne criticata.
    Rifiutando di scendere a compromessi, ad un certo punto Coco scelse di sbattere la porta di Hollywood, che però le aveva lasciato però un acuto senso della fotogenia che le permetteva di padroneggiare l'arte di scegliere un taglio o un tessuto per le sue silhouette e di catturare la luce. Il costume e la moda ora formavano l'architettura di una scena.
   

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