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Grazia Deledda a Cervia. Voci dal mare e dal vento

Grazia Deledda a Cervia. Voci dal mare e dal vento

Bel volume con saggi e fotografie per raccontare la scrittrice

ROMA, 28 febbraio 2024, 19:04

di Elisabetta Stefanelli

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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 AA. VV ''GRAZIA DELEDDA A CERVIA. VOCI DAL MARE E DAL VENTO'' (A cura di Marisa Ostolani, Longo editrice Ravenna pag. 118, Euro 18,00)

Una lunga gonna sulle scarpe bianche come la camicia dal collo aperto e i capelli, divisi dalla riga al centro, spavalda come la sua posa appoggiata alla finestra. È Grazia Deledda, così come veniva ritratta nel 1920 nella cittadina che aveva scelto, Cervia e che ora, cento anni dopo, le rende omaggio con una serie di iniziative, coronate dal bel volume fotografico a cura di Marisa Ostolani, presidente dell'associazione Grazia Deledda, una Nobel a Cervia: ''Grazia Deledda a Cervia. Voci dal mare e dal vento (Longo editrice Ravenna pa. 118, Euro 18,00)'', prodotto dal circolo La Pantofla. È il mare il filo conduttore di queste pagine che raccolgono una serie di saggi e di fotografie - realizzate da Giovanna Sarti e Michela Mazzoli - aperte da una bella prefazione di Sandra Petrignani.

''Quante cose preziose si scoprono su Grazia Deledda leggenda questo libro'', sottolinea la scrittrice: ''si scopre prima di tutto la sua relazione tenera, profondissima con Villa Caravella, la casa estiva di Cervia, che torna in tanti di questi saggi, e poi si scoprono le sue emozioni per i festeggiamenti'' del nobel, e ancora il rapporto con gli amici scrittori come Marino Moretti, Alfredo Panzini, ed Antonio Baldini. A Cervia, come racconta Marisa Ostolani, ''la scrittrice sarda, molto pubblicata e molto letta, vi arriva sulla soglia dei 50 anni in una giornata torrida in treno da Roma, dopo un viaggio di oltre 12 ore in seconda classe e tre trasbordi, con al seguito un bel po' di valigie e il cestino con gli avanzi del pranzo''. Ma quel paesaggio la ispirerà, e non è difficile immaginarlo vedendo le belle foto a corredo di questo volume: le grandi spiagge di sabbia bianca, le canne al vento, i pini, le tamerici, i capanni erosi dal sale, le dune appena rigate, in un bianco e nero estremamente poetico. Sembra quasi di vederla passeggiare ancora sulla riva. Del rapporto col paesaggio marino del resto, parla qui la sua principale studiosa, Elena Gagliardi, che parte proprio dalle parole che Deledda usa in 'Cosima' per descrivere la prima volta che vide il mare, oramai adolescente durante una gita in Sardegna. Un mare che lei vuole ''trasvolare'' per realizzare - e ci riuscirà - le sue ambizioni di scrittrice.

Ma in queste pagine che alternano immagini e brevi saggi di approfondimento, sono moltissimi gli interventi preziosi, di Rossana Dedola, Grazia Verasani, Cristina Marconi, Cristina Poni, Manuela Ricci, Giorgia Cecchi, Brunella Garavini, arricchito anche dai versi ''La signora Grazia'' di Marino Moretti e ''Io sono Trucolo'' di Elisa Mazzoli. Salto nell'oggi poi con le foto di Michela Mazzoli che testimoniano il lavoro dell'associazione che ha focalizzato l'impegno nel primo anno di vita appena trascorso, sul recupero del rapporto tra la città e Villa caravella, con la nascita del festival, la targa storica e una segnaletica appropriata. Una strada appena iniziata e speriamo, ci siano tante nuove occasioni anche guardando al biennio 2026-2027 centenario del premio Nobel e della sua consegna che avvennero mentre Deledda era ancora a Cervia, dove vivrà fino al 1935, anno prima della morte. 
   

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