(di Mauretta Capuano)
I social network influenzano
l'acquisto di libri del 14% dei lettori, con al primo posto
Instagram (54%) e Facebook (53%), seguiti da Youtube (29%) e Tik
Tok (26%). Ultimo Twitter al 14%.
A superare le segnalazioni sui social, che modellano anche le
classifiche, è soltanto lo sconto con il 17% di citazioni tra i
lettori.
Lo dicono i dati della ricerca presentata a Più libri più
liberi, la Fiera nazionale della piccola e media editoria
organizzata dall'Associazione Italiana Editori, in programma
fino all'11 dicembre alla Nuvola a Roma.
Al terzo posto tra i fattori che influenzano maggiormente
l'acquisto di libri troviamo l'esposizione in libreria (10%)
seguita dalle classifiche sui siti di e-commerce (6%), le
recensioni-interviste sui giornali (5%) e le interviste
radiofoniche e televisive agli autori (5%). I consigli dei
librai (4%) sono a pari merito con gli algoritmi di segnalazione
dei siti di e-commerce.
In particolare, per quanto riguarda i social l'8% dice di essere
influenzato soprattutto da segnalazioni di amici e personaggi
pubblici non direttamente legati al mondo del libro, il 6% dai
canali social degli editori, il 4% da influencer di settore.
"I social network sono una realtà oggi diffusa in tutte le fasce
d'età e, per quanto riguarda l'editoria, un fattore di
potenziamento di quello che è sempre stato un metodo molto
efficace di promozione dei titoli, ovvero il passaparola. Non è
un caso, infatti, che i consigli più seguiti siano proprio
quelli degli amici e conoscenti. Allo stesso tempo, per gli
editori essere presenti sui social e seguirne l'evoluzione è
indispensabile" ha spiegato Cristina Mussinelli dell'Ufficio
Studi Aie.
Se guardiamo al genere dei lettori, le donne si dicono più
spesso influenzate dai social (16%) degli uomini (13%). Nelle
fasce d'età, tra i 18-24 anni c'è la maggiore influenza (22%),
che poi decresce all'aumentare degli anni. Rimane comunque in
una fascia tra il 15% e il 13% fino ai 64 anni, per poi scendere
all'11%.
"La democratizzazione della comunicazione che i social network
consentono ha permesso a molti piccoli e medi editori di
raggiungere nuovi pubblici, coltivando nicchie di lettori e di
mercato prima difficilmente raggiungibili. Allo stesso tempo, le
recenti evoluzioni dei social network obbligano anche in questo
campo a investire per guadagnare visibilità, con risorse che non
sempre sono nella disponibilità delle case editrici più piccole"
ha sottolineato il vicepresidente di Aie e presidente del gruppo
piccoli editori Diego Guida. All'incontro "I social che stanno
cambiando il mercato" in collaborazione con Aldus up, il
programma finanziato dalla Commissione Europa tramite Europa
Creativa, sono intervenuti anche Modestino Cedola (Minimum Fax)
e Lisa Ceccarelli (Hoepli).
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