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>>>ANSA/ Marino Sinibaldi, 'voglio ridare dignità al libro'

>>>ANSA/ Marino Sinibaldi, 'voglio ridare dignità al libro'

Presidente Centro Libro e Lettura, 'pandemia ha cambiato futuro'

ROMA, 16 maggio 2021, 20:38

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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(di Mauretta Capuano) E' un Centro per il Libro e la Lettura che "favorisce e sostiene il massimo possibile delle attività", che guarda "alle parti più fragili" e che vuole innanzitutto "ridare dignità al libro" quello che immagina il neo presidente Marino Sinibaldi.
    Nominato a gennaio 2021 dal ministro Dario Franceschini, Sinibaldi come primo passo guarda allo scenario del post emergenza sanitaria. "La pandemia ha cambiato il nostro futuro, non solo il nostro presente, per cui immagino che per un periodo il Cepell dovrà vivere soprattutto come una struttura che aiuta il mondo del libro a superare questa crisi. Riuscire a erogare velocemente i finanziamenti che non sono stati dati, identificare le zone di sofferenza e poi immaginare progetti vecchi, ma anche nuovi che aiutino a prefigurare il futuro" dice all'ANSA Sinibaldi, ex direttore di Radio3, autore e conduttore di programmi come 'Fahrenheit' e ideatore di 'Libri Come. Festa del libro e della lettura' che ancora dirige all'Auditorium-Parco della Musica di Roma.
    "La pandemia è stata un evidenziatore dei problemi che già avevamo o un acceleratore di processi. In un mercato del libro che ha resistito c'è stato però un spostamento verso il commercio elettronico, verso le piattaforme, Amazon. Questo è stato interessante e anche positivo perchè ha consentito, durante l'emergenza sanitaria, di superare difficoltà logistiche che ci sono sempre in Italia, specie in zone di isolamento del Paese. Però il risultato è quello di mettere a rischio un tessuto, quello delle librerie che è fondamentale. Il mondo del libro vive se regge il suo ecosistema che è fatto del grande festival e della piccola scuola, e la sua rete, quella che in gergo si chiama filiera" spiega il presidente, a titolo gratuito, del Cepell, l'istituto autonomo del ministero della Cultura che ha il compito di attuare le politiche di diffusione del libro e della lettura in Italia e di promuovere il libro e la cultura italiana all'estero.
    E in questo momento tra le situazioni più fragili Sinibaldi individua le librerie e tutta quella dimensione sociale della lettura e del libro rappresentata dai festival, che sono stati chiusi o semichiusi. "Il Cepell deve aiutarli" sottolinea.
    Tra le nuove iniziative Sinibaldi pensa a progetti di formazione per i traduttori e per la Lettura ad Alta Voce in zone disagiate della società, alla Scuola "che abbiamo visto quanto sia importante quando la hanno chiusa", alla lettura 0-6 anni, "che è un terreno interessantissimo già avviato" e per il digitale allo sviluppo della rete degli Ambasciatori della Lettura. "Abbiamo creato gli Ambasciatori della Lettura, una rete di persone che dal basso sostengano la lettura. Ci piacerebbe che diventassero degli influencer, che si rendessero contagiosi.
    Quando si sarà sviluppato il progetto vorremmo creare delle comunità digitali, delle Stanze della lettura come le ClubHouse" spiega. Per i Festival "mi piacerebbe favorire un modello di aggregazione e condivisione anzichè di competizione. I festival e le manifestazioni culturali, che hanno conosciuto un'espansione magnifica devono ripensarsi per mostrare di condividere una responsabilità che sarà di tutti".
    Grande il dinamismo e il successo, anche nell'emergenza, delle manifestazioni di punta del Cepell come Libriamoci dedicato alle scuole e la campagna di promozione della lettura il Maggio dei libri per cui nell'edizione 2021 "abbiamo 6.912 attività con 67 partner diversi" dice.
    Il libro va considerato, secondo Sinibaldi, "come elemento principale di autorevolezza. Usare i libri per raccontare le cose e scegliere le persone come era nella filosofia di Radio3, non una trasmissione di libri ma con i libri" dice. E aggiunge: "vorrei fare il massimo possibile di attività, spero di fare qui più di quello che ho fatto alla radio".
    Nella realtà cambiata che dobbiamo immaginare con l'uscita della pandemia, "dobbiamo essere - dice - tutti più responsabili, inventare modelli più sostenibili e compatibili e pensare a noi stessi, come persone, approfondire. Se la lettura ha tenuto anche durante la pandemia, in cui siamo stati invasi da altre forme di narrazione, è perchè il libro ha questa profondità". E aggiunge: "l'apertura delle librerie, nel secondo lockdown, simbolicamente è stata molto importante e noi dobbiamo provare a difendere questa centralità simbolica del libro.
    Stiamo organizzando l'infrastruttura che può aiutare questo processo. Il Centro è pieno di bandi, con una modalità che impiega un grande lavoro di selezione e controllo, tempo e risorse, ma è una dimensione aperta. Con il Cepell vorrei anche far trovare più spazio al libro sui mezzi di comunicazione.
    Bisogna ridare dignità al libro in un modo che non ha avuto nella nostra storia per tante ragioni. L'alfabetizzazione è arrivata quando c'era già la tv. Non mi rassegno al fatto che il libro non sia un oggetto popolare. E' l'unico linguaggio all'altezza della complessità dei tempi e rafforza ognuno di noi. I libri aiutano a capire cosa accade nel mondo più dei giornali e della tv. E poi le parole abbiamo capito quanto siano importanti quando, nella pandemia, non le avevamo" dice convinto.
   

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