/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Kandinskij, arriva a Milano Il cavaliere

Kandinskij, arriva a Milano Il cavaliere

10 marzo 2017, 15:43

Gioia Giudici

ANSACheck

Kandinskij , una restauratrice controlla lo stato di salute di una delle opere appena tirate fuori dalle casse - RIPRODUZIONE RISERVATA

Kandinskij , una restauratrice controlla lo stato di salute di una delle opere appena tirate fuori dalle casse - RIPRODUZIONE RISERVATA
Kandinskij , una restauratrice controlla lo stato di salute di una delle opere appena tirate fuori dalle casse - RIPRODUZIONE RISERVATA

MILANO - Il silenzio e l'atmosfera sono quelli di una sala operatoria, con la cassa circondata da camici bianchi, ma quando l'imballaggio viene aperto, ecco la magia: è arrivato oggi a Milano "Il cavaliere (San Giorgio)", l'opera di Vasilij Kandinskij, datata 1914-1915, icona della mostra 'Kandinskij, cavaliere errante. In viaggio verso l'astrazione' che aprirà mercoledì 15 marzo al Mudec. L'olio su cartoncino, proveniente dalla Galleria Tretyakov di Mosca, ha viaggiato su camion così come le altre opere provenienti dall'Armenia e dalla Georgia.

Dalla Tretyakov, in particolare, sono arrivate una trentina delle 53 opere che vanno a comporre l'esposizione, arricchita da 85 tra icone, stampe popolari ed esempi di arte decorativa, fondamentali per conoscere le fonti visive russe dell'artista.

A seguire l'apertura di ogni opera, un'equipe di restauratrici e di cinque accompagnatrici provenienti dal museo prestatore, impegnate a controllare con luci radenti e misurazioni le condizioni dei dipinti, per verificare che nel viaggio non si siano verificati sollevamenti e piccoli danneggiamenti. "Ogni viaggio è un trauma" dice la curatrice della mostra Ada Masoero, spiegando che per limitare le ripercussioni sulle opere vengono utilizzati imballaggi speciali con supporti e spessori.

Verificato che il dipinto non ha subito traumi, 'Il cavaliere' ha preso posto tra antiche icone e stampe popolari. E anche questo è simbolico della tesi dell'esposizione milanese, che rivela il periodo della formazione dell'immaginario visivo dell'artista, profondamente radicato nella tradizione russa, e il suo percorso verso l'astrazione, dall'ultimo Ottocento fino al 1921, quando si trasferì in Germania per non fare più ritorno in madrepatria. "Di mostre su Kandinskij ce ne sono tante, ma questa - spiega Masoero, curatrice insieme a Silvia Burini dell'esposizione promossa dal Comune di Milano-Cultura e da 24 ORE Cultura - Gruppo 24 ORE, che ne è anche il produttore - ha una tesi forte: Kandinskij ha attinto fortemente, si è nutrito dell'immaginario dell'arte popolare russa, che tra i suoi temi più importanti ha proprio il cavaliere errante che, sul piano religioso, si trasforma in S.Giorgio".

   

Ecco così che, nel quadro scelto per rappresentare la tesi della mostra, ci sono tutti i temi sviluppati nelle varie stanze: la fiaba, l'infanzia, il collezionismo, il cavaliere immerso in paesaggi sterminati, il Cremlino, l'uccello del paradiso. Sullo scudo di san Giorgio, poi, si notano dei simboli ripresi dall'arte folclorica russa, che Kandinskij conobbe nel 1889 quando andò a studiare il diritto popolare dei komi-ziriani rimanendo colpito dal decorativismo delle isbe, degli utensili, dei costumi locali. Qui - ricorda Masoero - iniziò il suo percorso verso l'arte che lo portò, 7 anni dopo, a prendere la decisione di lasciare Mosca e la carriera accademica per andare a Monaco a studiare pittura. Se il Kandinskij più noto è quello dal 1921 - il periodo della Bauhaus - in poi ""questo del periodo russo è il vero Kandinskij, questa è la vera astrazione, non quella geometrica, non sono gli esordi, ma il momento della massima elaborazione intellettuale e artistica". Sono del 1911, infatti, i primi quadri astratti, ma poi ci sono ritorni continui al figurativo, soprattutto con il ritorno a Mosca nel 1914 a causa della guerra, in cui l'artista creò capolavori che assommavano tratti astratti e figurativi come nel 'Cavaliere' cartolina della mostra milanese, che resterà aperta fino al 9 luglio.

 

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

Guarda anche

O utilizza