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Più Libri: manifesto Gruppo piccoli editori Aie

Più Libri: manifesto Gruppo piccoli editori Aie

Sarà presentato domani alla fiera, in anteprima alcuni passaggi

ROMA, 10 dicembre 2015, 16:16

Mauretta Capuano

ANSACheck

Rivendica "trasparenza e qualità", vuole ridiscutere insieme le regole, a vantaggio dei lettori, e intensificare il rapporto con il territorio il Gruppo dei Piccoli Editori dell'Aie, autore di un manifesto che sarà lanciato nel giorno d'inaugurazione della fiera della piccola e media editoria 'Più Libri, Più Liberi', dal 4 all'8 dicembre al Palazzo dei Congressi dell'Eur.

    Nell'appello, un "patto civile" per i lettori, che sarà presentato da Antonio Monaco, presidente del Gruppo Piccoli editori Aie, con il presidente Aie Federico Motta e Monica Manzotti (Nielsen), viene ricordato che "dopo cinque anni di mercato editoriale con il segno meno, l'emorragia si sta fermando. Ma tutti sappiamo che nulla sarà come prima. Ci troviamo ad operare in un mercato ristretto, rispetto al 2010 di almeno un 25%".

    Cosa si può fare, dunque, per salvaguardare la buona salute del sistema e garantire il pluralismo delle voci e delle esigenze?. "In Italia, rispetto ad altri paesi occidentali, abbiamo l'aggravante della diminuzione anche dei lettori con -6% negli ultimi due anni. Di fronte a questo scenario - viene spiegato - la via 'difensiva' o 'rivendicativa' non è più sufficiente. La fase resistenziale è finita. Ora dobbiamo riattivare un forte attivismo civile, una maggiore consapevolezza della situazione e nuove formule da parte dei singoli attori della filiera editoriale, ma anche da parte dei lettori e di tutto il sistema politico e istituzionale".

    Ecco dunque l'appello, in cinque punti, di cui pubblichiamo in anteprima alcuni passaggi: "È il momento di rivedere il modo con cui si è strutturato il mercato italiano e di cercare di correggerne eventuali anomalie. Non è una questione che potrà affrontare un'istituzione regolatrice come l'Antitrust (che pure deve fare il suo mestiere controllando se sono rispettate formalmente le regole) ma dobbiamo affrontarlo tra tutti gli operatori del sistema (editori, agenti, librai, promotori, distributori, grossisti ecc.) con coraggio e visione".

    Il secondo punto invita a: "intensificare il rapporto con il territorio che è "una peculiarità dei piccoli e medi editori.

    Basta un dato per comprendere l'importanza della piccola e media editoria: nel mercato rappresenta (o le viene di fatto concesso) poco più del 10% delle risorse, ma produce oltre il 50% dei libri disponibili. La sua assenza renderebbe il panorama culturale molto meno ricco e vario. Ebbene, non sembra che le Regioni e i Comuni abbiano una piena consapevolezza del patrimonio culturale vivente che editori, librai e bibliotecari rappresentano. Necessario anche "riattivare la comunicazione culturale: le riviste di cultura in Italia soffrono da tempo di una crisi economica e di rilevanza che solo di recente ha trovato qualche occasione di impegno comune. Vogliamo rafforzare tutte le forme di collaborazione, ma anche individuare nuove occasioni di diffusione, rendendo consapevoli anche i lettori, oltre agli operatori, che bisogna superare tutte le forme 'passive' della comunicazione culturale. Al punto 4 si spinge verso "una nuova ondata creativa: ci troviamo ad un ricambio generazionale e nei prossimi anni all'arrivo sulla scena dei millennials. Agevoliamo l'innovazione e il cambiamento". E, infine al punto 5 viene sottolineato: "dobbiamo rivendicare trasparenza e qualità. Verso il self publishing che rischia di deprezzare il lavoro di selezione e di editing editoriale. Verso gli Over the Top (Apple, Google, Amazon, Facebook e Microsoft) che stanno mettendo alla corda tutta la concorrenza senza offrirci supporti veramente qualitativi e in grado di valorizzare l'apporto contenutistico e creativo. Verso l'informazione complessiva del sistema editoriale (le classifiche, i dati, i soggetti) che deve garantire maggiore trasparenza e pieno accesso a tutti gli interlocutori in tutte le fasi del percorso editoriale". 
   

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