Venticinque nell'attuale
legislatura, 56 dal 2010 al 2014: sarebbero questi, secondo un
esposto del Movimento 5 Stelle alla Procura della Corte dei
conti, i dipendenti assunti dalla Regione Emilia-Romagna che,
pur non essendo in possesso di una laurea, sono stati inquadrati
e retribuiti secondo la categoria 'D' per cui la legge
stabilisce come requisito fondamentale il possesso del titolo
universitario.
Il M5S, che ha presentato l'esposto col consigliere regionale
Silvia Piccinini, ricorda la "condanna definitiva" davanti ai
giudici contabili del sindaco di Bologna Virginio Merola per il
caso di Marco Lombardelli, ex capo di gabinetto del Comune che,
privo di laurea, diede le dimissioni, e spiega di aver segnalato
alla Procura contabile "i casi più eclatanti" chiedendo "che si
faccia luce sul possibile danno erariale perpetrato da chi ha
guidato la Regione dal 2010 in poi e che, ignorando la legge, ha
inquadrato e pagato con sostanziosi stipendi anche chi non era
in possesso del titolo di studio".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA