Era il 1954 quando Rita Giorgi
sostenne gli esami di maturità al classico Galileo di Firenze.
Questo pomeriggio, a 70 esatti di distanza, l'ex liceale oggi
89enne si è presentata al portone della sua scuola a due passi
da piazza Duomo, munita di vocabolario di latino, per la
'Rimaturità', iniziativa che ha riportato sui banchi di scuola
ex allievi per cimentarsi con la temuta versione di latino. E
non per un disguido burocratico come nel film 'Immaturi' in cui
i protagonisti sono costretti a riaffrontare l'incubo della
maturità, ma per goliardia e senso di appartenenza a uno dei
classici più antichi d'Italia.
All'evento, organizzato dall'associazione Amici del Galileo,
si sono iscritti in 207, sei generazioni di ex allievi che si
sono ritrovate di fronte al liceo tra baci, abbracci e selfie.
"Mi hanno iscritto i miei figli perché ho sempre adorato il
latino - racconta Rita Giorgi -. Mi piaceva Cicerone ma ora c'è
rimasta solo ruggine". Tra i più giovani ci sono Francesco e
Sara, studenti universitari, che hanno sostenuto la maturità in
epoca Covid, senza esame scritto. "Siamo qui per goliardia -
dicono - sono passati solo tre anni ma di latino non ci
ricordiamo più niente". Presenti anche Francesco, maturità 1991,
"perché adoro le operazioni nostalgia", Elio, maturità 1973,
iscritto perché "è un amarcord piacevole e poi a una certa età è
bene tenere il cervello in allenamento". Da Rufina sono arrivate
Claudia e Barbara, due ex compagne: "Siamo qui per tenere alto
il nome del Galileo e perché abbiamo i figli a scuola qui". C'è
anche don Daniele Rossi, parroco di S. Ambrogio e S.Giuseppe
che, con l'aiuto di un compagno di classe, ha rintracciato tutti
gli ex alunni della sua classe. "Su 24 si sono iscritti in 15/17
- dice -, è una bella esperienza e un'occasione per manifestare
gratitudine alla scuola". Nel gruppo degli ex allievi spicca
anche Francesca, maturità 1995, che indossa una t-shirt con
scritto 'Galileo occupato '93'. "Quelli del liceo sono stati
anni meravigliosi - dice - non potevo non partecipare". Tra gli
iscritti, 132 sono donne e 75 uomini, tra di loro molti
avvocati, insegnanti, giornalisti e politici, come Barbara
Felleca, consigliera comunale e candidata con Iv alle prossime
amministrative. "Lo faccio per dare un segnale ai giovani ma
anche perché in questo momento mi servono due ore di stacco".
Dopo i saluti, i 'rimaturandi' sono entrati in aula per fare sul
serio: o la prova competitiva, che sarà corretta da una vera
commissione, o la non competitiva corretta dagli studenti
attualmente a scuola. A ottobre la consegna dei riconoscimenti.
Immancabile anche il bidello Bruno, tra i corridoi del Galileo
per 30 anni e ora in pensione. "Mi hanno invitato e sono venuto
a fare il 'ribidello'", scherza. "Il risultato è bello -
commenta la preside Liliana Gilli - perché vedo gioia e vedo che
il Galileo è vivo".
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