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Ciancio a giudizio per concorso esterno

Ciancio a giudizio per concorso esterno

Processo a Catania, prima udienza il 20 marzo del 2018

CATANIA, 01 giugno 2017, 15:33

Redazione ANSA

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    Il Gup di Catania, Loredana Pezzino, ha rinviato a giudizio per concorso esterno all'associazione mafiosa l'editore Mario Ciancio Sanfilippo. La decisione arriva dopo che la Cassazione ha annullato con rinvio il proscioglimento dell'imprenditore disposto dal Gup Gaetana Bernabò Distefano. Il processo comincerà il 20 marzo 2018 davanti la prima sezione del Tribunale penale. L'inchiesta della Procura di Catania, durata diversi anni, era inizialmente sfociata nella richiesta di archiviazione. Ma il Gup Luigi Barone aveva disposto la trasmissione degli atti ai Pm che hanno poi chiesto il rinvio a giudizio dell'editore. La Procura ha poi presentato appello contro l'archiviazione che era stata decisa dal Gup Bernabò Distefano.
   "E' un rinvio a giudizio che non mi stupisce. La mia assoluta estraneità ai fatti che mi vengono contestati è nelle indagini dei Carabinieri del Ros. Sarebbe bastato leggerle per decidere diversamente". Lo afferma Mario Ciancio Sanfilippo sulla decisione del Gup di Catania.
"Non posso però fare a meno di dire - aggiunge l'editore - che provoca in me un moto di indignazione il fatto che una ricostruzione fantasiosa e ricca di errori e di equivoci - che ha deformato cinquant'anni della mia storia umana, professionale e imprenditoriale, alterando fatti, circostanze ed episodi, sostituendo la verità con il sospetto - sia stata adottata quale impermeabile capo di accusa per attivare un processo contro di me. Ho sempre piena fiducia nell'operato della magistratura e - osserva Ciancio Sanfilippo - non ho dubbi che sarò assolto da ogni addebito. Sono pronto a difendermi con determinazione, continuerò serenamente a lavorare mentre i miei legali riproporranno con pazienza tutte le innumerevoli argomentazioni a sostegno della mia innocenza. Anche se i tempi si dilateranno - sottolinea - riuscirò a dimostrare chiaramente il grave errore consumato con questo rinvio a giudizio". 

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