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Barcone con trenta cadaveri. Lega choc contro il governo

Barcone con trenta cadaveri. Lega choc contro il governo

Salvini: 'Renzi e Alfano sporchi di sangue'. A bordo 600 migranti.

CATANIA, 01 luglio 2014, 15:57

Redazione ANSA

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Una piccola sopravvissuta - RIPRODUZIONE RISERVATA

Una piccola sopravvissuta - RIPRODUZIONE RISERVATA
Una piccola sopravvissuta - RIPRODUZIONE RISERVATA

L'accusa di Matteo Salvini, segretario federale della Lega Nord, è pesante e colpisce il presidente del Consiglio Renzi e il ministro degli Interni Alfano: "Hanno le mani sporche di sangue", attacca il leader del 'Carroccio' dopo la notizia della morte di trenta migranti a bordo di un barcone al largo della Sicilia. Non contento, Salvini ha rincarato la dose dopo qualche ora: "Il silenzio di Renzi è vergognoso", chiosa il segretario della Lega. Ma il governo in serata gli risponde seccamente: "siamo convinti del lavoro che stiamo svolgendo, non c'è la controprova, ma quanti morti ci sarebbero se non avessimo fatto le cose che facciamo", sottolinea il premier Matteo Renzi lasciando la reazione più dura al ministro degli Interni Angelino Alfano che minaccia reazioni diplomatiche in caso di latitanza della Commissione europea.

"Giovedì pomeriggio ci sarà un incontro al Quirinale tra il governo italiano e la commissione europea per l'avvio del semestre. Sarebbe grave l'assenza del commissario Malmstrom e se sarà confermata - annuncia il titolare del Viminale - il premier e il governo si riserverebbero importanti azioni anche sul piano diplomatico". Su una posizione molto simile a Salvini sembra schierarsi anche Maurizio Gasparri, di Fi, che se la prende con Letta e Renzi, "colpevoli di aver dato vita a Mare Nostrum", ma anche con i governi internazionali (Obama, Cameron, Sarkozy) rei di aver "voluto una guerra sbagliata in Libia". Seppure Renzi non abbia ancora replicato - ma ha incontrato i ministri competenti in materia per parlare di immigrazione - non si sono comunque fatti attendere i commenti del Pd. Secondo i deputati dem Salvini "fa lo sciacallo e specula sui morti". In tutta la sinistra la condanna alle parole di Salvini è netta.

Da Sel, il deputato Erasmo Palazzotto chiede se le mani del leader del 'Carroccio' siano "meno sporche di sangue di altre", mentre Furfaro (sempre di Sel) e Ferrero (Prc) chiedono dei "canali umanitari per evitare le stragi". Ma se la condanna a sinistra era ovvia, meno lo era quella dall'altra parte dello schieramento. Da Ncd, Cicchitto e Quagliariello bacchettano Salvini, definendolo "irresponsabile". E anche dall'Udc, tramite il suo presidente Gianpiero D'Alia, arriva una dura replica sulle "indecenti speculazioni" della Lega. Dentro Forza Italia la condanna alle "parole inaccettabili" di Salvini è di Manuela Repetti.

Ma nel partito di Berlusconi il punto centrale sembra essere la sospensione di Mare Nostrum, chiesta dalla stessa Repetti ma anche dal senatore Gibiino. Ancora più drastica è l'idea di Gasparri che chiede di bloccare Mare Nostrum perché così "i vigliacchi dell'Ue e delle Nazioni Unite - in grado solo di presenziare ai funerali - sarebbero costretti a definire una strategia di intervento". Con l'Ue - "colpevole di non far nulla" - se la prende anche Roberto Maroni, governatore della Lombardia.

Unione europea che, chiamata in causa, risponde. Innanzitutto con una proposta di Jean-Claude Juncker, appena designato come presidente della Commissione Ue, che vorrebbe istituire un commissario ad hoc sulla questione immigrazione. Ipotesi, comunque, su cui si deciderà dopo il 16 luglio e il voto dell'Europarlamento sulla nomina del lussemburghese. Un'altra risposta era arrivata oggi dalla commissaria Cecilia Malmstrom: L'Ue sta cercando di stanziare più fondi per aiutare l'Italia nel Mediterraneo, ma senza prevedere risorse extra rispetto a quelle già programmate. Cioè usando in modo diverso le risorse esistenti. Inoltre - ha annunciato la Malmstrom - si sta lavorando a un piano contro il traffico dei migranti da applicare nei paesi di provenienza.

Ma, intanto, l'emergenza si allarga anche ai comuni italiani, come segnala il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia: "Da noi arrivano mille rifugiati al giorno, siamo al limite, e il governo non riesce a distribuirli su tutto il territorio".

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