Le zone industriali di Pratosardo,
Tossilo e Siniscola chiuderanno la gestione commissariale il 30
giugno ma il loro destino è ancora incerto: manca una legge
regionale di riordino delle Zir e i finanziamenti per coprirne i
costi. In una riunione, il presidente della Confcommercio
Agostino Cicalò e di Confindustria della Sardegna centrale
Giovanni Bitti e i rappresentanti di Confesercenti, Cna e
Confartigianato, hanno espresso la loro preoccupazione e
lanciato un Sos alla Regione: "Il destino delle tre aree Zir del
centro Sardegna non può essere slegato da un intervento
legislativo di riordino dei consorzi industriali che modifichi
l'impianto normativo delle aree fermo al 2008 - hanno spiegato -
Riteniamo che la Regione non possa farsi da parte lasciando
tutte le responsabilità della gestione alle Amministrazioni
comunali che hanno manifestato la volontà di subentrare".
Per le associazioni di categoria la base di partenza devono
essere le specificità di ciascuna zona industriale: "A Macomer
per esempio ci sono i presupposti perché la Zir si autofinanzi,
una volta risolta la situazione debitoria pendente e dato
l'avvio all'impianto di termovalorizzazione costato alla Regione
45 milioni di euro - spiegano - . Resta incerto invece il futuro
della Zir di Pratosardo la più grande tra le aree del centro
Sardegna: c'è la volontà del Comune di Nuoro di subentrare alla
gestione ma manca il supporto politico e finanziario della
Regione. Non c'è inoltre da parte del Comune un piano
industriale, né siamo a conoscenza della documentazione sulla
gestione della fase liquidatoria, conosciamo però le difficoltà
da parte del Comune di prendere in carico un ente che finora ha
prodotto debiti. I costi non devono ricadere sulle spalle
dell'amministrazione comunale e della collettività e soprattutto
a spese delle imprese che vi operano".
All'incontro hanno partecipato i consiglieri regionali Roberto
Deriu (Pd), Pierluigi Saiu (lega), ma - rilevano le associazioni
- è mancata la partecipazione dell'assessora all'Industria Anita
Pili: "Ancora una volta l'assessora non si è presentata neppure
in collegamento da remoto nonostante la data fosse stata
concordata in largo anticipo, è un comportamento che si commenta
da solo".
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