Maltrattamenti sul convivente
transessuale, stalking ed estorsione ai danni di un altro
giovane con cui aveva una relazione sentimentale: per queste
accuse la procura di Torino ha chiesto oggi di condannare a
cinque anni e sei mesi di carcere un uomo di origine romena
processato dal tribunale. Dalla ricostruzione del pm è emerso
che l'imputato era, fra l'altro, ossessionato dalla gelosia: nel
febbraio dello scorso anno vide il convivente (che come lui
esercitava la prostituzione) intrattenersi con un cliente e lo
aggredì.
L'imputato era stato arrestato il 28 agosto. Quel giorno
aveva telefonato 17 volte al giovane pretendendo un incontro:
secondo il pm "stava letteralmente impazzendo perché pensava
fosse con un amico. Quando lo vide, lo spintonò e lo
schiaffeggiò". I poliziotti di una pattuglia di passaggio
notarono la scena e intervennero. "Prima di essere portato via -
ha detto il pm - rivolse delle frasi in romeno al giovane, che
si mise a tremare per la paura. Poi raccontò di un rapporto
fatto di vessazioni e sopraffazioni. A volte esigeva del denaro
per procurarsi il crack".
L'imputato ha negato le accuse e ha spiegato che erano gli
altri ad essere gelosi. "Per comprendere bene questa storia - ha
affermato il difensore, l'avvocato Francesca Racconci - dobbiamo
calarci nel contesto in cui è maturata: droga, prostituzione,
degrado. Le testimonianze vanno valutate con grande attenzione".
Il pm ha parlato di "succubanza psicologica e dipendenza
affettiva". Il giovane ha ritirato la querela e, secondo il
magistrato, lo ha fatto per "un misto di paura, dispiacere e
coinvolgimento emotivo". L'altro, quando ha visto l'imputato in
tribunale, nella gabbia dei detenuti, gli è andato incontro in
lacrime.
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