"È necessario avviare un dialogo e
un confronto aperto con i territori interessati e con Sogin per
arrivare a risolvere un problema per il quale l'Italia ha una
procedura di infrazione aperta da dieci anni con l'Unione
Europea". Così il presidente del Consiglio regionale del
Piemonte, Stefano Allasia, che ha incontrato oggi a Palazzo
Lascaris Emanuele Fontani, ad di Sogin, la società statale per
lo smantellamento delle centrali e la gestione dei rifiuti
nucleari.
Il presidente Allasia ha chiesto a Sogin l'avvio di un
confronto con i territori individuati per ospitare il deposito
nazionale dei rifiuti radioattivi, anche derivanti da
apparecchiature sanitarie, che si sono detti contrari a questo
tipo di insediamento. E che saranno ascoltati in una seduta
aperta del Consiglio regionale, convocata per il 26 gennaio. "Le
ricadute economiche, anche in termini di occupazione, sono
certamente importanti - aggiunge a proposito delle compensazioni
che andrebbero ai Comuni che ospitano il deposito - ma adesso il
primo interesse è verso la sicurezza dei cittadini e dei
territori. Altre Regioni si sono fatte avanti per ospitare il
deposito nazionale delle scorie nucleari, dobbiamo capire bene
con quali criteri Sogin ha scelto alcuni territori del
Piemonte".
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