"Questa fotografia è testimonianza
autentica di una situazione spontanea" è la frase manifesto che
accompagna ogni stampa di Ernesto Fantozzi, cui il Mufoco, il
Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo, dedica
una personale che ne propone le fotografie dal 1958 al 2018.
L'esposizione, a cura di Carlo Cavicchio, Maddalena Cerletti,
Sabina Colombo, sarà inaugurata il 3 dicembre ed è l'inizio di
un lavoro di valorizzazione, studio e catalogazione
dell'archivio del fotografo, recentemente donato al Museo.
Ernesto Fantozzi inizia a fotografare alla fine degli anni
Cinquanta fino ai primi anni Settanta e, dopo una pausa di
vent'anni, durante la quale si dedica principalmente
all'insegnamento, riprende l'attività fino a oggi. Lui stesso
si definisce un 'fotografo documentarista', un 'fotografo della
realtà' e realizza scatti in bianco e nero, escludendo
volutamente il colore. Rivolge il suo sguardo alla quotidianità,
agli aspetti più ordinari della vita. Documenta Milano e il suo
hinterland soffermandosi sul paesaggio urbano e suburbano e sul
racconto della vita sociale con attenzione alle abitudini e alle
relazioni, a partire dalla fotografia "della famiglia seduta nel
tinello che guarda il Festival di Sanremo alla televisione"
(Milano, 1958) che apre l'esposizione.
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