Sono servite 11 settimane, decine di ore di testimonianze e le terribili prove della 'mattanza' mostrate in aula per arrivare alla conclusione del processo per l'omicidio di Joele Leotta. Tre imputati su quattro, cittadini lituani, sono stati dichiarati colpevoli per aver ucciso ''come un branco di animali'', stando alle parole del pubblico ministero Philippa McAtasney, il ventenne di Nibionno (Lecco) e per aver ferito l'amico d'infanzia Alex Galbiati lo scorso ottobre nella città inglese di Maidstone, in Kent. Domani è attesa invece la sentenza, che si preannuncia molto dura, per i tre condannati: Alexandras Zuravliovas (26), Linas Zidonas (21) e Saulius Tamoliunas (24).
Mentre Tomas Gelezinis, 31 anni, è stato prosciolto da ogni accusa. Dal processo alla Maidstone Crown Court è emerso che i tre colpevoli hanno condotto un ''orribile e ripugnante attacco di gruppo'' contro i due ragazzi italiani arrivati in Inghilterra alla ricerca di lavoro. Il giudice Philip Statman ha dichiarato di essere ''molto desideroso di pronunciare la sentenza'' poiché i familiari di Leotta si trovavano in aula per seguire la conclusione del processo. Il detective che ha seguito le indagini per la polizia del Kent, Ivan Beasley, ha voluto ringraziare i Leotta che sono riusciti a seguire il processo nonostante i crudi particolari sulle violenze inferte al figlio che sono emersi. Ancora una volta i genitori hanno mantenuto un basso profilo anche dopo la condanna di oggi. ''Non riusciremo mai ad accettare la morte di Joele'', hanno dichiarato in una nota inviata all'ANSA dalla polizia del Kent.
''Nessuno può vedere il dolore che portiamo dentro di noi - si legge ancora - Ci rende incapaci di respirare, senza forze, ci lascia vuoti e soli. Perché è accaduto questo? Joele non meritava che gli accadesse qualcosa di così terribile''. ''Joele era un ragazzo gentile, amorevole, rispettoso e determinato'', si legge ancora, e ''il suo ricordo è la nostra forza''. I giovanissimi Joele e Alex era andati come tanti italiani in Inghilterra per lavorare. Pensavano che Maidstone, città del verde Kent, fosse al sicuro dalla violenza. E invece se la sono ritrovata nella loro camera la notte del 20 ottobre. Dall'appartamento di uno dei loro vicini, sopra il ristorante italiano in cui Alex e Joele lavoravano, è partito l'assalto dei lituani, forse disturbati perché pensavano che i due si fossero lamentati del rumore che arrivava dal piano di sopra. Hanno sfondato la porta dei due giovani lecchesi e li hanno massacrati. Joele è stato colpito 100 volte e le ferite alla testa sono state fatali.
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