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>>>ANSA/Von der Leyen, 'Mosca minaccia il voto, siamo vigili'

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Ursula a Spalato, poi a Roma. Tour per rafforzare la candidatura

SPALATO, 10 maggio 2024, 19:50

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

(dell'inviato Michele Esposito) L'obiettivo è rafforzare la sua candidatura e costruire una maggioranza più forte possibile, senza disdegnare il dialogo a destra ma con un punto invalicabile: la Russia resta il nemico numero uno dell'Europa.
    Ursula von der Leyen, in una doppia tappa a cavallo del weekend, prima a Spalato e poi a Roma, fa un passo in più nella strategia elettorale messa in campo per blindare la sua conferma. Un piano che guarda innanzitutto alla composizione dell'Eurocamera che verrà. E' lì che von der Leyen può cadere ed è sulle 'new entry' che a luglio siederanno alla Plenaria di Strasburgo che la presidente della Commissione vuole puntare.
    A Spalato, in un pomeriggio pre-estivo, von der Leyen inizia a mostrare il suo volto più umano, quello che risponde al logo della sua campagna elettorale, "Ursula 2024". La presidente della Commissione e candidata del Ppe, con al fianco il premier croato Andrej Plenkovic e in un secondo momento la prima ministra bosniaca Borjana Kristo, incontra a lungo i giovani supporter del Ppe - in Croazia il partito di riferimento è l'Hzd - e a loro promette un'Europa più sicura e prospera. Poi, con Plenkovic e Kristo fa una lunga passeggiata nel centro storico di Spalato, fermandosi, tra le foto dei curiosi, ad uno dei caffè sul lungomare dalmato. "Colmare la distanza tra il vertice della Commissione e le persone" è uno dei punti chiave della sua campagna.
    L'ascesa del sovranismo in Croazia è una realtà. L'arrivo di von der Leyen è stato preceduto di poche ore dall'accordo di governo tra il partito di Plenkovic e il Movimento Patriottico, giovane partito dell'estrema destra che, tuttavia nella prossima Eurocamera potrebbe aderire al gruppo Ecr, lo stesso di Fdi. Del resto è lo stesso Plenkovic a confermare l'apertura a destra del Ppe. "Dopo il voto possiamo trovare dei partiti un po' più a destra ma che possono dare la fiducia ad una maggioranza pro-Ue.
    Il Ppe è garante per la democrazia e per una maggioranza che sia pro-Ue", sottolinea. La linea rossa la traccia von der Leyen: "Essere pro-Ue, pro-Ucraina e pro-Nato". Sul resto, di fatto, si potrà trattare. Il vero pericolo, per la Spitzenkandidat, è l'ascesa dei partiti che lei definisce "proxy di Putin" e che potrebbero influenzare le scelte della Ue che verrà. "Il comportamento della Russia è una minaccia reale, le interferenze sono numerose. Abbiamo stabilito delle norme che chiedono maggior controllo e trasparenza alle piattaforme. Ma è importante che i cittadini europei siano vigili, siano consapevoli di queste interferenze e che proteggono l'unità dell'Ue", è l'avvertimento lanciato a meno di un mese dal voto.
    Un messaggio che, molto probabilmente, von der Leyen reitererà a Roma. Il programma della sua missione in Italia è ancora da definire. Domenica sera sarà ospite di Fabio Fazio a Che tempo che fa. Lunedì sarà con il vice premier Antonio Tajani ad un evento co-organizzato dal Ppe e da Forza Italia. Con la premier Giorgia Meloni nessun incontro ufficiale previsto, visto che von der Leyen arriverà a Roma nelle vesti di candidata del Ppe. Sul sostegno di Meloni, tuttavia, i vertici del Ppe si mostrano di giorno in giorno più ottimisti. La loro convinzione, nonostante le sortite di Emmanuel Macron e l'ombra di Mario Draghi, è che al Consiglio europeo il supporto ad un von der Leyen-bis sia a portata di mano. Il pericolo è nel Pe, e persino all'interno del Ppe che l'ha tutt'altro che incoronata Spitzenkandidat. Anche per questo a dare una mano a von der Leyen potrebbe essere la carica dei debuttanti. "Gli eletti per la prima volta potrebbero rappresentare il 40%", è la previsione dello staff del Ppe.
   

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