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Reddito agricolo in Italia -4,9%, calo triplo della media Ue

Reddito agricolo in Italia -4,9%, calo triplo della media Ue

Dati Eurostat. Confeuro, confermano coltivatori anello debole

ROMA, 10 maggio 2021, 13:39

Redazione ANSA

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Reddito agricolo in Italia -4,9%, calo triplo della media Ue - RIPRODUZIONE RISERVATA

Reddito agricolo in Italia -4,9%, calo triplo della media Ue - RIPRODUZIONE RISERVATA
Reddito agricolo in Italia -4,9%, calo triplo della media Ue - RIPRODUZIONE RISERVATA

 ROMA - Il reddito agricolo nell'Unione Europea è diminuito in media dell'1,5%, ma in Italia il calo è più che triplicato, toccando il 4,9%, e questo per le difficoltà logistiche e di reclutamento di manodopera dovute alle restrizioni che hanno causato il segno meno della produzione e dell'occupazione nel settore. A dirlo sono gli ultimi dati Eurostat, evidenziati dal presidente nazionale Confeuro Andrea Michele Tiso, che confermano come "gli agricoltori non sono stati ripagati per i loro sforzi durante la fase più acuta dell'emergenza sanitaria, mentre l'incremento dei consumi alimentari è andato a esclusivo beneficio della grande distribuzione, dimostrando ancora una volta il profondo squilibrio delle forze in campo". Il coronavirus, secondo Confeuro, ha evidenziato tutte le forze e le fragilità dell'agricoltura.

"Se da una parte il nostro settore ha dimostrato di saper resistere anche a una crisi del tutto inedita - ricorda Tiso - dall'altra si conferma lo scarso peso negoziale dei produttori che restano l'anello debole della filiera agroalimentare.

La Pac è stata fondamentale per evitare che le ricadute fossero ancora peggiori, grazie alle misure di gestione dei mercati e ai trasferimenti diretti che permettono a molte imprese di proseguire le loro attività". Secondo Confeuro, ora si aprono due capitoli, l'utilizzo dei fondi del Recovery Plan e la definizione della nuova Politica agricola comune, che dovrebbe entrare nella fase decisiva in queste settimane. "Il settore primario non è chiamato solo a contribuire alla ripresa economica - conclude il presidente - ma anche a permettere agli agricoltori di far sentire la loro voce quando è il momento di negoziare i prezzi e di prendere decisioni a livello europeo e nazionale". 

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