Protagonisti dell'evento itinerante, si legge in una nota, sono 26 prodotti italiani al centro dell'accordo sulle IG siglato tra Unione europea e Cina entrato in vigore a marzo del 2021. Parteciperanno alle attività, in qualità di partner, oltre 50 cantine, 20 importatori di vino e 10 di prodotti alimentari.
Ogni tappa vedrà chef italiani e cinesi presentare piatti cucinati con prodotti IGP e incontri b2b con oltre 800 operatori finora iscritti. Saranno coinvolte tre province cinesi (Guangdong, Fujian e Hunan) e cinque città (Guangzhou, Dongguan, Shenzhen, Changsha e Xiamen), in una delle aree più strategiche per il futuro della Cina, la Great Bay Area: un bacino di circa 200 milioni di abitanti con il più alto reddito pro capite del Paese.
"Le culture gastronomiche cinese e italiana sono tra le più importanti del mondo. La conoscenza reciproca è fondamentale, soprattutto oggi che è meno agevole sperimentare i sapori e le tradizioni degli altri Paesi a causa delle limitazioni sui viaggi. Da questo punto di vista, l'Italia ha molto da offrire, anche grazie ai suoi prodotti come i vini di qualità, i variegati e prestigiosi formaggi, il prosciutto, la pasta, l'aceto balsamico, l'olio extravergine di oliva e molti altri", ha affermato Massimiliano Tremiterra, direttore dell'Ufficio Ice di Guangzhou.
L'export agroalimentare italiano verso la Cina ha registrato negli ultimi mesi una frenata del 25%. Il Sud della Cina, anche se lentamente, è ripartito e il Made in Italy agroalimentare di qualità può costituire una delle categorie di prodotto in grado di agganciarsi alla ripresa prevista per la seconda parte dell'anno.
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