/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Facebook ha acconsentito accesso dati a società tech

Facebook ha acconsentito accesso dati a società tech

Nyt, da Apple a Netflix, ma azienda smentisce violazioni privacy

ROMA, 11 gennaio 2019, 17:09

Laura Giannoni

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

Per anni Facebook avrebbe dato alle più grandi compagnie tecnologiche - da Apple e Microsoft a Netflix e Spotify - un accesso più intrusivo di quanto dichiarato ai dati personali degli utenti. L'ennesima accusa a Facebook sulla privacy arriva dal New York Times, che cita centinaia di pagine di documenti interni e una cinquantina di interviste ad ex impiegati del social network. Intervistato dallo stesso quotidiano, il direttore della privacy di Facebook Steve Satterfield ha affermato che nessuna partnership con le aziende ha violato la privacy degli utenti. Dichiarazioni simili sono state rese dalle società coinvolte, che hanno negato abusi.

Nel corso degli anni abbiamo stretto diverse partnership con altre aziende tecnologiche come Apple, Amazon, Netflix e Spotify, ma "nessuna di queste ha dato alle aziende l'accesso alle informazioni senza il permesso degli utenti". Lo precisa Facebook sul suo blog a seguito della pubblicazione dell'inchiesta del New York Times

Secondo il quotidiano, Facebook avrebbe consentito a Netflix, Spotify e Royal Bank of Canada di "leggere, scrivere e cancellare i messaggi privati degli utenti. Privilegi che sembrano andare oltre quanto necessario alle compagnie per integrare Facebook nei loro sistemi". La società di Mark Zuckerberg avrebbe inoltre dato a Apple l'accesso a numeri di contatto e al calendario degli utenti, ad Amazon i nomi e le informazioni di contatto, e a Bing - il motore di ricerca di Microsoft - la possibilità di vedere nomi e altre informazioni degli amici degli utenti.

"In nessun momento abbiamo avuto accesso ai messaggi privati delle persone su Facebook o richiesto la possibilità di farlo", così un portavoce di Netflix commenta l'inchiesta del New York Times. "Negli anni - aggiunge - abbiamo sperimentato diversi modi per rendere Netflix più social. Un esempio è la funzione lanciata nel 2014 che permetteva agli utenti di suggerire serie e film ai loro amici di Facebook attraverso Messenger o Netflix. La funzione però non è stata popolare e l'abbiamo eliminata nel 2015".

Apple - ha spiegato al Nyt - che non era consapevole del fatto che Facebook aveva dato un accesso speciale ai suoi dispositivi, aggiungendo che ogni dato resta sui dispositivi degli utenti e non è disponibile per nessuno all'infuori degli utenti stessi.    

"Bing non ha conservato i profili basati sui dati di Facebook per scopi pubblicitari o di personalizzazione. I nostri ingegneri hanno intrapreso azioni significative che vanno oltre quanto richiesto da Facebook per evitare che questo potesse succedere. Abbiamo rescisso il nostro contratto con Facebook nel 2016 e da allora i dati hanno smesso di comparire nei risultati delle ricerche", così Microsoft, proprietaria del motore di ricerca Bing, commenta l'inchiesta del New York Times.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

Guarda anche

O utilizza