"Il reddito di cittadinanza è stato
introdotto ormai 3 anni e mezzo fa, nell'aprile del 2019. Sulla
carta si tratta di un provvedimento giusto verso chi attraversa
un momento di difficoltà economica. Le modalità per l'accesso e
per poterlo mantenere sembrano corrette. Il Rdc nasce indicando
già nelle prime battute la necessità del reinserimento nel mondo
del lavoro per tutti i componenti del nucleo familiare che sono
in condizioni di poter lavorare. A questo punto entrano in gioco
i centri per l'impiego che dopo aver stilato i patti per il
lavoro ed attivati degli appositi "sportelli azienda" dedicati
alla domanda di lavoro da parte dell'impresa gestiscono anche
gli incentivi per l'occupazione ove previsti.
E' sotto gli occhi di tutti che la cosa non ha funzionato". E'
quanto scrive, in una nota, Diego Venanzoni, consigliere
regionale della Campania
"Mese dopo mese, spesa dopo spesa le offerte di lavoro non
arrivano.
Le agenzie private che potevano sopperire almeno in parte alla
mancanza di competenze e personale dei centri per l'impiego sono
state lasciate fuori da possibili interventi. Fermo restando che
il concetto è quello aiutare chi è in condizioni difficili, è di
tutta evidenza che le cose non possono andare avanti così.
Occorre cambiare passo per tutti gli altri prevedendo in primis
la possibilità alle agenzie per il lavoro- aggiunge - di
accedere alla banche dati, ove presenti, attivare l'assegno di
ricollocazione, ridurre il numero delle offerte congrue,
realizzare una nuova campagna di comunicazione che metta al
centro il valore del lavoro. Si deve fare di tutto per arrivare
ad una connessione tra pubblico e privato. Ed in questo ambito
le regioni possono fare tanto. Il Rdc è giusto, ma va rivisto".
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