L'8 giugno partono i primi workshop
nel quartiere Vergini-Sanità di Napoli con cui saranno definiti
gli interventi che il Comune metterà in campo per ristrutturare
il quartiere con i 12,2 milioni messi a disposizione per l'area
nell'ambito del programma Cis (Contratto istituzionale di
Sviluppo) firmato due anni fa da Regione Campania e Governo, per
una cifra completa di 90 milioni. Una squadra di tecnici dall'8
giugno sarà a confronto con le associazioni dei cittadini per
capire le problematiche e le esigenze avvertite dalla comunità e
a proporre possibili soluzioni che contribuiranno alla redazione
di una mappa degli interventi da realizzare. Il primo passo per
passare poi alla progettazione e ai bandi è stato lanciato ieri
da l'assessore all'urbanistica del Comune di Napoli Laura Lieto:
"Abbiamo voluto accompagnare questa trasformazione - ha detto -
che non è solo trasformazione di luoghi fisici, ma un cammino di
cambiamento condiviso e partecipato dalla comunità e
dall'amministrazione". Un progetto che richiama al lavoro
l'intera popolazione che vive il quartiere che negli ultimi anni
ha visto già importanti passi di rinascita ed è frequentato
moltissimo di turisti oltre che dai napoletani che vanno a
scoprire per la prima volta le fascinose Catacombe di San
Gennaro. "Per realizzarli - ha detto Don Antonio Loffredo,
parroco del Rione Sanità - servono costanza, forza e speranza
oltre che la partecipazione di tutta la comunità. Rappresentano
per il quartiere un vero e proprio processo di riappropriazione
dei luoghi, un percorso d'innovazione sociale che servirà a
consolidare forme di collaborazione, già da tempo sperimentate,
tra pubblico, privato e civile".
Sono infatti molti i progetti di rifacimento del quartiere
che stanno facendo passi avanti come la realizzazione di "Una
nuova porta per la Sanità", un progetto finanziato dal MiBAC che
consentirà di creare un collegamento verticale tra le aree
prossime alla basilica dell'Incoronata Madre del Buon Consiglio
a Capodimonte e il piano sottostante costituito dall'ampia
cavità tufacea adiacente alla basilica di San Gennaro extra
moenia in Via San Gennaro dei Poveri. "Il collegamento con due
ascensori da 11 posti - spiega l'architetto Francesco Romano -
rappresenterà un ulteriore apertura al Rione Sanità non solo per
i turisti e i visitatori ma anche per i cittadini napoletani".
Il nuovo collegamento faciliterà, inoltre, l'ingresso alle
Catacombe di San Gennaro recuperando le cavità nella collina di
Capodimonte: a breve ci sarà la gara d'appalto che porterà
all'inizio dei lavori. Un altro progetto di accesso al
quartiere, più lungo per i passi burocratici da affrontare, è
quello della nuova uscita della metropolitana di Materdei verso
la Sanità, un collegamento strategico che oltre a facilitare
l'accesso al Rione, prevede il recupero di un'importante cavità
sotterranea. Due gli interventi previsti: quello sotterraneo,
che collegherà la Fermata Materdei al Rione Sanità mediante il
recupero di cavità preesistenti, e quello che verrà realizzato
in superficie, nella parte alta di Materdei, che realizzerà un
piccolo parco cittadino allestito con diverse opere
contemporanee.
L'ultimo dei progetti, anticipato qualche giorno fa dall'
ANSA, è il "G124" che nasce dalla voglia dell'architetto e
senatore a vita Renzo Piano di sostenere giovani architetti
nella progettazione di interventi di rammendo delle periferie in
diverse città italiane. A Napoli il luogo individuato è lo
spazio antistante la chiesa di Maria Santissima del Carmine, in
via Fontanelle, nella parte più interna del Rione Sanità: una
"periferia della periferia" del prezioso centro storico della
città.
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