"La Corte Costituzionale ha
definitivamente sciolto il nodo sulla Legge Urbanistica
approvata dalla Regione Abruzzo, ritenendo valide le motivazioni
e le ulteriori precisazioni inserite relativamente alle misure
urgenti di semplificazione". Lo annuncia, in una nota, il
presidente del Consiglio regionale dell'Abruzzo Lorenzo Sospiri,
ufficializzando la sentenza definitiva emessa dalla Corte
Costituzionale sui ricorsi presentati dal Governo contro la
Legge finanziaria 2020 della Regione Abruzzo-Legge di Stabilità
regionale 2020.
"È stato riconosciuto - prosegue Sospiri - il diritto di
estensione della possibilità di accesso 'ai benefici per il
recupero dei sottotetti per fabbricati esistenti al 30 giugno
2019', altrimenti fermo al 2011, mentre abbiamo puntualizzato
meglio il rispetto rigoroso del Piano Paesaggistico, così come
il rispetto delle normative comunali vigenti in termini di
urbanistica, e la decisione della Corte, che ha approvato la
legge, ha confermato la bontà dell'obiettivo cardine dell'intero
dispositivo normativo: ridurre i tempi della burocrazia e
snellire le procedure, tema su cui abbiamo lavorato con
l'assessore delegato Nicola Campitelli che ringrazio per
l'impegno profuso. È stato invece dichiarato incostituzionale il
comma 4 dell'articolo 42 della legge finanziaria, con il quale
avevamo disposto l'esclusione dall'erogazione di aiuti e
benefici economici dei soggetti che si macchiavano di reati
persecutori o maltrattamenti in ambito familiare, misura nata a
supporto e rinforzo delle norme contro i femminicidi, e che,
evidentemente, cercheremo di capire come riproporre sempre nel
rispetto delle norme rispetto costituzionale e legalità".
"Non ha superato l'esame di costituzionalità il comma 4
dell'articolo 42 - specifica Sospiri - la norma con cui si
concedono benefici e agevolazioni in termini di accesso ad
alloggi popolari per quegli uomini che, cessato un matrimonio,
si ritrovano senza casa, destinata ai figli o alla moglie, ma
con l'obbligo di provvedere comunque al mantenimento della prole
e con l'onere di ritrovare un appartamento da prendere in
locazione con relative spese, condizione che spesso ha
determinato situazioni di forte criticità e contrasto sociale.
Con il comma 4, però, escludevamo dall'accesso a tali sostegni
le persone che si macchiavano e venivano condannate per reati
contro la persona, ovvero di 'casi' di maltrattamenti o atti
persecutori nei confronti della famiglia stessa, ex moglie o
figli. A suscitare le perplessità della Corte costituzionale è
stata proprio la definizione di 'reati contro la persona', in
qualche modo troppo ampia e generica, che, evidentemente,
dovremo puntualizzare meglio in futuro, credendo in una misura
che mira a tutelare le famiglie, contro il fenomeno dei
femminicidi. Resta la soddisfazione - conclude Sospiri - per la
validità di quella norma urbanistica in cui abbiamo fortemente
creduto e che sicuramente supporterà il rilancio del comparto in
Abruzzo".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA