Si chiama 'Back to the Fire' la
mostra personale di Martina Vanda, inaugurata ieri nella sede
della Fondazione de Marchis Bonanni d'Ocre, al primo piano di
Palazzo Cappa Cappelli. L'esposizione, curata da Ilari
Valbonesi, presenta gli esiti più recenti della ricerca di
Martina Vanda: tele inedite di grandi dimensioni e una nuova
serie di ceramiche in cui l'immaginario dell'artista si fa
spazio tangibile e abitabile.
L'ispirazione arriva da un piccolo libro pubblicato da
Giorgio de Marchis nel 1998 per la casa editrice Sellerio dal
titolo 'Dell'abitare'. Si tratta di un viaggio attraverso gli
ambienti familiari di una casa - atrio, soggiorno, cucina,
camera da letto, bagno, soffitta - descritti con un linguaggio
piano, a tratti ironico.
Attraverso le pagine del prezioso volume, de Marchis fa
abitare al lettore gli spazi della sua casa come fosse la casa
di ognuno. Tele di grandi dimensioni e oggetti in ceramica e
grès, candelabri, vasi, piatti, tutte opere raffiguranti
l'abitare, la casa, per cercare attraverso l'arte "quel fuoco
sacro che è dentro di noi", come lo ha definito l'artista.
"Martina Vanda invita, con questi lavori, a ripensare la
nozione stessa di casa - scrive Ilari Valbonesi - ossia come un
sistema di oggetti-soglia di un paesaggio interiore; un luogo
tra proprio ed estraneo che si accende nel rapporto con il corpo
e con le cose che ci circondano, tale da partecipare alla genesi
del mondo che il carattere abituale dell'essere e
l'addomesticamento della vita di tutti i giorni tende invece a
spegnere e disfare".
La mostra resterà allestita fino al 30 giugno e avrà una
seconda apertura straordinaria in occasione della 729/a
Perdonanza Celestiniana, dal 22 al 27 agosto 2023.
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