La "Croce Archetipica" nella
stanza della Voliera è la prima delle opere di Marcello Mariani
in mostra del MAXXI L'Aquila, fino al 9 gennaio. È stato
inaugurato oggi nella sede del Museo del XXI secolo "Omaggio a
Marcello Mariani", una mostra diffusa sull'artista aquilano che
disegna un percorso immaginario nelle vie del centro storico.
Altre opere dell'artista sono installate al Palazzo dei
Combattenti, sede della Fondazione Carispaq, Palazzo Cappelli
Cappa che ospita la Fondazione Giorgio de Marchis Bonanni d'Ocre
Onlus, nella sede di BPER Banca sotto i Portici di Corso
Vittorio Emanuele e nella sede del Rettorato dell'Università
degli Studi dell'Aquila di Palazzo Camponeschi. "L'Omaggio a
Mariani è il pezzo forte, nella sala principale del Museo", ha
detto Bartolomeo Pietromarchi, direttore MAXXI L'Aquila. "La
mostra si apre alla città con altre quattro sedi, come è nello
stile del MAXXI che si è messo in relazione con tutte le
istituzioni culturali della città, come GSSI e Accademia di
Belle Arti". La Croce archetipica è formata da cinque tele,
disposte sul pavimento a croce greca. Raffigurano la terra ed
elementi naturali. Altre forme rimandano ad una idea di
ultraterreno e di angeli. Questa costante tensione fra terra e
cielo, leggerezza e gravità, richiama costantemente il rapporto
di grande intimità dell'autore con il territorio abruzzese e con
la città dell'Aquila i cui palazzi sono stati spesso soggetto di
interventi dell'artista che era solito riappropriarsi di pezzi
di intonaco e frammenti rinvenuti in strada che utilizzava poi
nella creazione delle opere d'arte. "Siamo fieri della presenza
dell'opera di mio padre in un contesto così ricco di cultura,
tra Salgado e Gardin", ha detta Daniele Mariani, figlio del
pittore. "L'idea è stata di Pietromarchi, nata guardando i
cataloghi e le vecchie opere di mio padre. L'Aquila oggi può
dialogare con le grandi capitali internazionali della cultura
grazie al MAXXI che, a partire dal palazzo, è una grande opera
d'arte concettuale. Mio padre viene da questa terra e a questa
cultura deve l'origine della sua arte".
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