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Concessioni idroelettriche, respinta la mozione di Pcp

Concessioni idroelettriche, respinta la mozione di Pcp

Minelli: "E' in gioco la competenza della Regione sulle acque"

AOSTA, 04 aprile 2024, 19:52

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

E' stata respinta con 28 voti di astensione (Uv, Fp-Pd, AV-Vda Unie, Pla, Sa, Lega Vda, FI) e sette a favore (Pcp, Rv, Misto) la mozione presentata dal gruppo Progetto civico progressista che mirava ad una rapida definizione dello schema di norma di attuazione sulle concessioni per derivazioni d'acqua. Il documento aveva l'obiettivo di invitare i componenti di parte regionale della Commissione paritetica ad operare affinché fosse "piena e ampia" la competenza della Regione di disciplinare con propria legge le procedure e modalità per il rilascio delle concessioni idroelettriche. Il testo impegnava inoltre la Commissione consiliare competente a monitorare l'iter del provvedimento al fine di avere puntuali aggiornamenti e preparare nel migliore dei modi la discussione e la decisione del Consiglio regionale.
    La consigliera Chiara Minelli ha sottolineato che "la titolarità delle acque pubbliche da parte della Valle d'Aosta e la possibilità di disciplinarne l'utilizzo sono temi fondanti della nostra autonomia. Purtroppo la questione ha avuto solo un riconoscimento parziale nel nostro Statuto, tanto che successivamente si è dovuti intervenire con norme di attuazione, come quella del 2016 che ha riconosciuto infine la titolarità di gran parte delle acque pubbliche, anche ad uso idroelettrico da parte della Regione. L'articolo 8 dello Statuto risulta però superato dall'evoluzione normativa e deve essere adeguato con un'ulteriore norma di attuazione, in particolare l'ultimo comma che riserva allo Stato la disciplina della procedura e le norme tecniche delle concessioni. Il Consiglio regionale nel 2019 ha richiesto la predisposizione di uno schema di norma di attuazione in tal senso: la Commissione paritetica ha elaborato due bozze (2019 e 2022) che però non hanno concluso il loro iter ed è necessario e urgente arrivare a una soluzione definitiva della questione. A nostro parere si sta sottovalutando l'importanza di questo provvedimento e la sua valenza sotto l'aspetto autonomistico: è in gioco la competenza legislativa della Regione sulla disciplina delle acque pubbliche. Siamo veramente sorprese dal silenzio delle principali forze autonomistiche della maggioranza su di un tema così rilevante per la Valle d'Aosta: un ben strano modo di esercitare la 'fierté autonomiste' tanto sbandierata!".
    Il presidente della Regione, Renzo Testolin, nell'annunciare l'astensione, ha ribadito che "la nostra linea di pensiero rimane che la Commissione paritetica, pur operando su impulso della politica, è un organo tecnico e indipendente. Come governo interloquiamo con la Paritetica e la sollecitiamo riguardo alla tematica, riportando anche le suggestioni che emergono dal confronto consiliare, tuttavia non possiamo sostenere che il Consiglio regionale si sostituisca a questa interlocuzione, o che voglia indirizzare passo dopo passo i lavori della Commissione, così come se fosse un organo interno al Consiglio stesso. Nel merito, ricordo che in questi quattro anni dalla presentazione dello schema di norma di attuazione, al netto dei rallentamenti dei lavori della Paritetica, a livello nazionale c'è stato un confronto intenso sulla tematica. Una situazione che si è evoluta nel tempo, che oggi si ripresenta con la necessità di identificare un percorso che ci consenta di individuare il nuovo gestore e che possa permetterci di traguardare positivamente il futuro della gestione delle nostre acque".
   

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