"L'auspicio è che, finalmente, si
metta mano alla legge per adeguarla alle disposizioni anti
discriminatorie della Corte e che ai futuri bandi per mutui e
affitti possano accedere tutti i cittadini senza distinzione di
Paese di provenienza". Così in una nota il gruppo Pcp dopo che
ieri la Corte costituzionale, ha stabilito "l'illegittimità e il
carattere discriminatorio dell'articolo 80 della legge regionale
3/2013 'Disposizioni in materia di politiche abitative', laddove
stabilisce il requisito della cittadinanza italiana per
l'accesso ai mutui agevolati per il recupero di fabbricati nei
centri abitati".
Sull'argomento, ricorda Pcp, "il nostro gruppo consiliare era
intervenuto lo scorso anno, nell'ambito della discussione di una
interpellanza nel consiglio dell'11 maggio, che avevamo
depositato dopo che il Tribunale di Torino aveva contestato il
requisito della residenza quinquennale per l'accesso ai mutui
per la prima casa. Prima ancora, con un'altra interpellanza, nel
dicembre 2021, avevamo contestato il bando affitti della giunta,
che in alcune sue parti era stato dichiarato discriminatorio nei
confronti dei cittadini stranieri e per cui, a seguito di
discussioni in Consiglio regionale fin dal 2019, di segnalazioni
e ricorsi di associazioni (Asgi), il Tribunale di Torino aveva
emesso una ordinanza di modifica.
In tali occasioni avevamo sollecitato il governo a rivedere i
requisiti per i due bandi e a tenere in maggiore considerazione
le richieste del tribunale torinese, valutando anche una
modifica della legge del 2013, e all'articolo 80 in
particolare".
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