"Oltre a rappresentare una solida
base di dati per monitorare lo stato di salute della popolazione
valdostana, questi risultati offrono la possibilità di
sviluppare 'modelli predittivi' che consentono la
stratificazione della popolazione, il monitoraggio dei fattori
di rischio e la gestione integrata di patologie croniche e
situazioni complesse come la malattie cardiovascolari". Così
Anna Maria Covarino, direttrice della struttura Complessa igiene
degli alimenti e della nutrizione, commentando gli esiti del
'Progetto cuore', secondo cui su 213 aostani tra 35 e 74 anni
che hanno aderito volontariamente, il 7,9% degli uomini e il
2,3% delle donne presenta un rischio cardiovascolare globale
assoluto, cioè la probabilità di avere un evento cardiovascolare
maggiore (infarto miocardico acuto o ictus) nei prossimi dieci
anni.
"L'adozione - aggiunge Covarino - di un tale modello di
stratificazione potrebbe essere in grado di garantire equità di
accesso ed omogeneità di presa in carico attraverso la
individuazione di interventi appropriati, sostenibili e
personalizzati così come definito nel 'Progetto di salute' del
singolo cittadino/paziente".
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