"Le destre si avvantaggiano non per
le polemiche tra le forze progressiste, ma per la totale assenza
di politiche progressiste da parte di questo Pd valdostano".
Così in una nota Valle d'Aosta aperta in merito al dibattito
sull'interruzione volontaria della gravidanza scaturito
dall'ultima riunione del Consiglio Valle.
"Ancora una volta - sostiene la coalizione formata da Area
democratica, Adu Vda e Movimento 5 stelle - il Partito
democratico della Valle d'Aosta ha perso la bussola. Nel lungo
comunicato stampa diffuso" ieri "su quanto avvenuto nello scorso
Consiglio sull'interruzione volontaria della gravidanza elenca
solo critiche sterili che nulla hanno a che vedere con la buona
politica. Un comunicato patetico che non entra nelle motivazioni
per cui i rappresentanti del Pd non solo non hanno votato la
mozione presentata dalle consigliere Erika Guichardaz e Chiara
Minelli, a tutela del diritto delle donne, ma non sono nemmeno
intervenuti nel dibattito anche se, in seguito, il capogruppo
Cretier ha firmato una risoluzione con contenuti similari, più
blandi e confusi, che fra l'altro ha tolto dalle premesse il
principio di autodeterminazione delle donne".
"Ridicolo poi - secondo Vda aperta - dichiarare che è il
risultato finale quello che conta, quando nemmeno tutto il
gruppo ha votato la risoluzione. Quindi le poche idee del Pd Vda
sono anche ben confuse. Non si tratta quindi né di ripicche né
di personalismi, ma della chiara evidenza che non basta usare la
sigla di un partito nazionale per autoproclamarsi progressisti".
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