"In questo momento, in cui c'è una
recrudescenza di episodi di antisemitismo, forse c'è una
strumentalizzazione del conflitto Israelo-palestinese, questa
sentenza è un segnale importante da parte di un Paese
democratico, che non può accettare e deve punire le persone che
si rendono responsabili di condotte istigatrici dell'odio
razziale". Così all'ANSA l'avvocato Tommaso Levi, che assiste la
comunità ebraica di Torino, parte civile nel processo che ha
portato in secondo grado alla conferma della condanna a 5 mila
euro di multa inflitta a Fabrizio Fournier, di 59 anni, di
Saint-Vincent (Aosta), accusato di propaganda e istigazione a
delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e
religiosa. Su due cancelli di accesso alla propria casa -
affacciati su una strada pubblica - secondo gli inquirenti aveva
fatto installare un'aquila nazista e dei triangoli usati sulle
divise degli internati.
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