TRENTO - Se sulla salute è necessaria una visione trasversale che abbracci tutte le politiche, analoga attenzione bisogna prestare all'educazione, creando reti fra diversi soggetti secondo un approccio relazionale. Questa la sintesi dell'intervento dell'assessore alla salute e politiche sociali, Luca Zeni, al C Lab di piazza Fiera, nell'appuntamento coordinato da Consolida nell'ambito del Festival della Famiglia. Il tema era quello dell'educazione, alla luce delle nuove tecnologie digitali, che sempre più mettono in discussione dinamiche tradizionali e consolidate. Cristiano Conte, coordinatore Educalab di Consolida ha quindi portato l'esperienza della cooperazione sociale. "Voglio parlare - ha detto - delle nuove frontiere del lavoro educativo, visto che non c'è più sintonia tra i vari attori educativi. Oggi chi si vuole occupare di educazione si trova di fronte a questioni epocali che scardinano il mondo come lo conoscevamo: flussi migratori, lavoro, le nuove tecnologie. Di fronte a questa realtà, prima di mettere in campo interventi educativi, è meglio capire quale posizionamento responsabile vogliamo avere verso l'educazione. Siamo in un'epoca in cui il futuro non è più una promessa: rischia di essere percepito come una minaccia per le nuove generazioni". Luciano Malfer, dirigente dell'Agenzia provinciale per la famiglie, ha evidenziato come le risorse per dare risposte alle criticità siano sul territorio e siano numerose. "Siamo sempre in emergenza educativa, ma bisogna - nell'epoca dei cambiamenti - avere nuovi paradigmi educativi. Evidenzio, ad esempio, il concetto della comunità educante dove ciascun soggetto, dall'associazione sportiva al bar, dalla scuola alle cooperative sociali, possono fare educazione (ad esempio i bar togliendo le slot machine)". Questo è attuabile - ha aggiunto Malfer - attraverso i Distretti famiglia, un'alleanza tra enti diversi (scuole, associazioni, aziende) che condividono percorsi educativi concordati assieme".
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