Nel 2023 il Soccorso alpino e
speleologico trentino è intervenuto 1.549 volte per prestare
soccorso a 1.637 persone, 186 in più rispetto al 2022,
avvalendosi della disponibilità di 720 soccorritori organizzati
in 33 stazioni territoriali e una stazione speleologica.
"Il picco di interventi continua a presentarsi nel corso dei
mesi estivi, da giugno a settembre", spiega il presidente del
Soccorso alpino e speleologico trentino Walter Cainelli. "È
confermata anche la tendenza della crescita degli incidenti in
bicicletta; dopo l'escursionismo questa è la seconda attività
maggiormente praticata quando le persone si infortunano ormai da
cinque anni". La maggior parte degli interventi riguardano
appunto escursionisti (51,6%), seguiti da persone che praticano
attività di mountain bike (14,9%), alpinismo (6,8%), ferrate
(3,6%), scialpinismo (3,1%) e parapendio (3%). Un 3% degli
interventi riguarda incidenti sul lavoro. Tra le principali
cause degli incidenti - si legge in una nota - ci sono cadute o
scivolate (47,5%), seguite da incapacità (12%), malori (10,8%) e
perdita dell'orientamento (6,8%).
Gran parte delle richieste (925) sono arrivate da persone
ferite, mentre gli illesi sono stati 659 e i decessi 45. Sono
stati 81 gli interventi per persone disperse, di cui una mai
ritrovata.
I tecnici di elisoccorso hanno svolto un totale di 2.765
missioni, di cui 577 interventi di soccorso alpino. Nel 2023,
inoltre, 65 persone hanno concluso il percorso formativo per
diventare operatori di soccorso alpino e operatori tecnici
sanitari.
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