In futuro si registrerà un
accentuarsi dei fenomeni atmosferici intensi in Trentino, con
una riduzione del 10% delle precipitazioni estive e un aumento
del 10-15% di quelle invernali, seguiti da minori accumuli
nevosi a causa dell'aumento della temperatura media. Il dato -
si apprende - è emerso in occasione della 27/a giornata tecnica
sulla frutticoltura locale, organizzato dal Centro trasferimento
tecnologico della Fondazione Edmund Mach (Fem) in collaborazione
con Melinda, La Trentina e Apot. L'incontro, svolto a Cles, ha
visto la presenza di oltre 150 frutticoltori e circa 200
spettatori.
Secondo quanto riferito, negli ultimi 40 anni la temperatura
media si è alzata di 1,8 gradi, con valori superiori nelle zone
collinari. Contemporaneamente, sono cambiate le tipologie e
l'intensità degli eventi piovosi, sempre più sottoforma di
rovesci o scrosci con smottamenti e allagamenti. Tale condizione
pone nuove problematiche per l'agricoltura, determinando
l'anticipo vegetativo, una maggiore sensibilità alle gelate
primaverili, la riproduzione degli insetti dannosi e la
diffusione di specie aliene. Dal monitoraggio statistico, si è
evidenziato anche un aggravamento della presenza della malattia
degli scopazzi del melo a Trento nord, e una presenza stabile
elevata nella valle del Sarca e nelle valli di Non e di Sole
(circa 45 piante per ettaro).
Per risolvere i nuovi problemi, la Fem, assieme alla
Provincia e ai consorzi dei frutticoltori, ha avviato alcuni
progetti specifici per ottimizzare la gestione dell'acqua,
ridurre la pressione degli scopazzi e limitare la diffusione di
nuovi patogeni e parassiti alieni.
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